Viaggi ovvero trattato delle cose più meravigliose e più notabili che si trovano al mondo


PREZZO : EUR 25,50€
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AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: A cura di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : -
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Viaggi ovvero trattato delle cose più meravigliose e più notabili che si trovano al mondo

PREZZO : EUR 25,50€

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Autore: A cura di:

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COLLANA/SERIE:



ANNO:
1982

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
254 pagine
126 ill. b/n
Rilegato con sovracoperta
cm 12 x 19,5 x 2
gr 303

DESCRIZIONE:

Seconda di copertina:
John Mandeville è il nome dell'autore implicito al testo di questo libro di viaggi in Palestina e nell'Estremo Oriente, che raggiunse nel tardo medioevo un'enorme popolarità, perfino superiore a quella del Milione di Marco Polo.
Qualunque sia la vera identità di Mandeville, il suo nome rimane legato ad un'opera che, pur narrando esperienze in gran parte irreali, costituisce non solo un "classico" della letteratura di viaggi, ma anche uno dei capisaldi della cultura popolare nell'Europa preindustriale.
Il libro ha all'inizio il tono di una guida turistica per i pellegrini di Terrasanta, ma il piacere dei viaggio fantastico porta via via in terre sempre più lontane e favolose, l'India, il Catai, le isole degli antropofagi, dei pigmei, dei cinocefali, ecc.
Tra le numerosissime fonti vanno distinti i libri di viaggio antecedenti, collegabili alle crociate e alle scoperte dell'Asia centro-orientale (Giovanni da Pian del Carpine, Marco Polo, Odorico da Pordenone), da una vasta letteratura poetica e dottrinale (come i testi enciclopedici di Vincent de Beauvais) che aveva tramandato al medioevo l'antica teratologia orientale.
Composto in un'epoca in cui i limiti fra il normale e il meraviglioso erano ancora fluttuanti, il libro di Mandeville ha risposto a lungo ad un profondo bisogno dell'anima popolare di ricrearsi, di fronte al quadro tradizionale del mondo, un'altra realtà, stravagante e favolosa, in cui proiettare le proprie aspirazioni ad un miglioramento positivo dell'uomo e della società.

Indice:
pag. IX Introduzione di Ermanno Barisone
Viaggi
3 Prologo
7 I. In cui si indica la via dall'Inghilterra a Costantinopoli
8 II. Della croce e della corona di nostro Signore Gesù Cristo
12  III. Della città di Costantinopoli e della religione dei greci
16 IV. Di San Giovanni evangelista; della figlia di Ippocrate trasformata da donna in drago
19 V. Delle diverse usanze di Cipro; del tragitto da Cipro a Gerusalemme; della meraviglia d'una fossa piena di sabbia
24 VI. Di vari nomi di sultani; e della torre di Babilonia
31 VII. Del paese d'Egitto; dell'uccello fenice d'Arabia; della città del Cairo; dell'arte di riconoscere iI balsamo e di saggiarlo; dei granai di Giuseppe
37 VIII. Dell'isola di Sicilia; della via che va da Babilonia al monte Sinai; della chiesa di Santa Caterina, e di tutte le sue meraviglie
44 IX. Del deserto che sta fra la chiesa di Santa Caterina e Gerusalemme; dell'albero secco; di come le rose comparvero per Ia prima volta sulla terra
50 X. Dei pellegrinaggi a Gerusalemme; e dei luoghi santi nei dintorni
55 XI. Del tempio di nostro Signore; della crudeltà di re Erode; del monte Sion; della piscina probatica; e della vasca di Siloe
69 XII. Del mar Morto e del fiume Giordano; della testa di san Giovanni Battista; delle usanze dei samaritani
76 XIII. Della provincia di Galilea, e del luogo in cui nascerà l'Anticristo; di Nazareth; dell'età di Nostra Signora; del giorno del giudizio; dei costumi dei giacobiti e dei siriani; degli usi dei georgiani
84 XIV. Della città di Damasco; delle tre vie che portano a Gerusalemme: una sia per terra che per mare, un'altra più per terra che per mare, e la terza tutta via terra
90 XV. Degli usi dei saraceni e della loro religione; di come il sultano si mise a ragionare con me, autore di questo libro; dell'esordio di Maometto
99 XVI. Delle terre d'Albania e di Libia; dei desideri esauditi dopo la veglia allo sparviero; dell'Arca di Noè
105 XVII. Del paese e dell'età di Giobbe; dell'abbigliamento del popolo di Caldea; del paese in cui le donne vivono senza uomini; della conoscenza e delle virtù del diamante autentico
111 XVIII. Dei costumi delle isole intorno all'India; della differenza tra idoli e simulacri; dei tre modi di coltivare il pepe sugli alberi; dela fonte portentosa che cambia odore ad ogni ora del giorno
118 XIX. Dei verdetti emessi dalla mano di San Tommaso; del culto e dei sacrifici offerti agli idoli nella città di Calamia; della processione attraverso quella città
122 XX. Dei cattivi costumi che s'usano nell'isola di Sumatra; di come la terra e il mare siano di forma e configurazione rotonda, per la prova che ne dà la stella detta Antartica, fissa a sud
128 XXI. Del palazzo del re dell'isola di Giava; degli alberi che danno farina, miele, vino e veleno; di altre meraviglie e usanze delle isole vicine
136 XXII. Come si può sapere dall'idolo se gli ammalati moriranno o no; di gente d'aspetto diverso e straordinariamente deforme; dei monaci che danno ristoro a babbuini, scimmie, bertucce e altri animali
144 XXIII. Del Gran Khan del Catai; della magnificenza del suo palazzo; del modo in cui egli siede a tavola, e del gran numero di ufficiali che lo servono
149 XXIV. Perché si chiama Gran Khan; dello stile delle sue lettere; dell'iscrizione posta sopra il sigillo grande e quello privato
156 XXV. Del cerimoniale alla corte del Gran Khan, quando celebra feste solenni;
dei suoi sapienti; del suo equipaggiamento mentre viaggia per il paese
166 XXVI. Del culto e delle usanze dei tartari che vivono nel Catai; come si comportano quando l'imperatore muore e quando viene eletto
172 XXVII. Del regno di Tharse, e delle terre e dei regni verso settentrione provenendo dal paese del Catai
174 XXVIII. Dell'imperatore di Persia e del paese delle tenebre; di altri regni che appartengono al Gran Khan del Catai, e di altre sue terre fino al mare di Grecia
178 XXIX. Dei paesi e delle isole oltre la terra del Catai; dei frutti che vi si trovano; dei ventidue re rinchiusi fra le montagne
182 XXX. Delle terre del Prete Gianni; d'un ricco che costruì un castello meraviglioso e lo chiamò paradiso; della sua malizia
190 XXXI. Della testa del diavolo nella valle Pericolosa; delle usanze delle popolazioni di diverse isole sparse nei domini del Prete Gianni
197 XXXII. Della bontà degli abitanti dell'isola di Bragman; di re Alessandro; e perché l'imperatore d'India viene chiamato Prete Gianni
203 XXXIII. Delle montagne d'oro custodite dalle formiche; dei quattro fiumi che provengono dal paradiso terrestre
207 XXXIV. Delle usanze dei re e di altri che vino nelle isole intorno al paese del Prete Gianni; della venerazione del figlio verso il padre quando costui muore
215 Note
233 Indice-glossario dei toponimi.


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