Il libro nasce in risposta ad un bando del Comune di Grosseto per una pubblicazione sull'uso del suolo e lo sfruttamento delle risorse nel territorio della città di Grosseto nel Medioevo. L'occasione era particolarmente appetibile non certo per riproporre il noto, ma per andare avanti e individuare una nuova metodologia di studio integrato dell'ambiente e del paesaggio antropico nella sua dimensione temporale. Il punto di partenza è ovviamente il lavoro che gli autori hanno condotto per l'edizione degli scavi urbani a Grosseto nel 2007, di cui presentiamo una breve sintesi, aggiornata ed emendata dove necessario. Ma lo scopo dichiarato di questo libro è costruire un sistema di categorie di segni lasciati sul paesaggio e sulla cartografia storica per arrivare ad indicare quali siano le aree potenzialmente più promettenti per ottenere dati archeologici ancorati a cronologie assolute sulla stratificazione del parcellario agrario. L'immagine a colori in copertina è infatti la visualizzazione grafica dell'ultima opera di bonifica realizzata negli anni '30 del XX secolo. A monte è la convinzione che l'archeologia italiana debba superare la pur fruttuosa stagione sitocentrica per andare ad indagare il tessuto connettivo, il contenitore dei siti: il paesaggio.