Commento dell'editore:
Un suggestivo viaggio attraverso le piste carovaniere della Via della Seta, dalla Cina all'Italia. Un intreccio di storia, arte, cultura e avventura che nel Medioevo diede forma al primo esempio di globalizzazione della storia dell'umanità.
Si parte da Xi'an, capitale cosmopolita della dinastia Tang nel cuore della Cina, si attraversano le ricche città-oasi dei deserti asiatici – Turfan e la leggendaria Samarcanda – per arrivare a Baghdad, centro erudito del mondo islamico fino all'invasione mongola avvenuta nel XIII secolo, e infine a Istanbul. Ogni tappa del viaggio sulla Via della Seta è un'occasione per ammirare il panorama multietnico fatto di migrazioni di saperi, arti, tecniche e religioni all'interno del continente asiatico.
Ma la Via della Seta non si fermava alle porte del Mediterraneo. Tra il XIII secolo e il XIV secolo l'unificazione dell'Asia grazie alla pax mongolica e la penetrazione commerciale dei mercanti di Genova e Venezia negli empori orientali permise di collegare le estreme propaggini dell'Eurasia in un solo sistema commerciale di vastissimo raggio. La lunga strada che per secoli aveva attraversato le regioni orientali proseguiva così fino in Italia; i viaggiatori occidentali poterono intraprendere per la prima volta il cammino per la Cina, aprendo nuovi orizzonti globali per l'Europa del tardo Medioevo. Sete, porcellane, spezie e perle dell'Asia venivano scambiate con cristalli, argento e tessuti occidentali, in un intreccio di affari che coinvolgeva tutta l'Europa, il Medio Oriente, la Persia, l'Asia centrale, l'India, l'Indonesia e la Cina. Per la prima volta si creò un circuito mondiale di scambi che avrebbe influenzato profondamente lo sviluppo della civiltà occidentale, in particolare italiana.
La prima parte del libro è stata curata da Mark Norell, dell'American Museum of National History di New York, in collaborazione con Denise Patry Leidy e Laura Ross. Il ponte verso l'Europa è stato invece curato da Luca Molà, M. Ludovica Rosati, Alexandra Wetzel, Paola Piacentini e Gabriella Di Flumeri Vatielli.