Commento dell'editore e seconda di copertina:
La credenza negli spiriti è diffusa in ogni epoca, e la nostra non fa eccezione. Il Medioevo, poi, è da tempo associato nel nostro immaginario collettivo ai castelli infestati da spettri e da draghi: un'idea non del tutto infondata, perché a quell'epoca si avvertiva la presenza del soprannaturale in modo più intenso e diffuso di quanto oggi accada. Ma per lasciarsi alle spalle gli stereotipi occorre addentrarsi nei significati profondi dei racconti, dei sogni e degli incubi degli uomini del Medioevo.
Le apparizioni dei morti – secondo Jean-Claude Schmitt – sono legate a quel meccanismo della «memoria dei defunti» composto di riti, lacrime e preghiere e destinato ad agevolare e a regolare la separazione dei vivi dai morti. Proprio il funzionamento di questa memoria, tenuta in scacco da spiriti dolenti o terrifici che si muovono in una zona intermedia tra vita e morte ed inquietano col loro ritorno le coscienze dei vivi, è al centro, con le sue numerose implicazioni, di questo libro originale e avvincente.

Indice:
pag. IX Ringraziamenti
3 Introduzione
17 I. L'allontanamento degli spiriti
18 Eredità e contromodelli
20 La Bibbia e gli spiriti
24 Agostino e Evodio
28 Agostino e Paolino di Nola
31 L'immaginazione mediatrice
34 Lo spirito: un corpo o un'immagine?
37 Dopo sant'Agostino
39 Tra santi e demoni
43 La genesi dei racconti medievali
46 Lo sviluppo della liturgia dei morti
49 II. Sognare i morti
50 Il visibile e l'invisibile
55 La visione estatica dei morti
58 Sognare i morti
60 L'autobiografia cristiana e gli spiriti
70 Il sogno penitenziale
71 I laici: primi scritti
73 L'incubo di Giovanni Morelli
81 III. L'invasione degli spiriti
82 L'elogio del tempo presente
85 Le visioni monastiche
88 L'asse Roma-Cluny
92 Marmoutier: la comunità dei monaci
97 Cluny: i monaci e i nobili
109 IV. I morti meravigliosi
109 Mirabilia: il meraviglioso
112 La «secolarizzazione» dei racconti
115 Gli «ecclesiastici di corte»
120 Lo spirito di Beaucaire
127 V. La masnada di Hellequin
127 La testimonianza di Orderico Vitale
136 Antichità della Caccia selvaggia?
138 Gli eletti e i dannati
140 Le anime colorate
146 La processione degli eletti, la cavalcata dei dannati
151 Gli usi politici della masnada di Hellequin
158 Hellequin o Artù? La demonizzazione della schiera dei morti
167 VI. L'immaginario addomesticato?
167 Una parola nuova
171 L'apporto cistercense
181 La macchina della predicazione: gli ordini mendicanti
191 Le anime erranti di Montaillou
193 Gli spiriti dello Yorkshire
200 Uno spirito bretone
203 VII. I morti e il potere
203 Lo spirito di Gui de Corvo
207 Il nonno di Arndt Buschmann
211 Il discernimento degli spiriti
215 Il sovrano e i morti
221 Lo charivari di Fauvel
229 VIII. Tempo, spazio e società
229 Tempo individuale e tempo collettivo
231 Il calendario dei morti
236 La settimana dei morti
237 Il giorno e la notte
239 Da dove vengono gli spiriti?
243 L'interno e l'esterno
245 Il cimitero
247 I margini selvaggi del territorio
249 Il racconto di apparizioni: un nodo di relazioni sociali
251 La parentela: il matrimonio
253 La parentela: la filiazione
256 La parentela spirituale
261 IX. Raffigurare gli spiriti
261 Il corpo nelle apparizioni
263 Lo spirituale e il corporale
268 Il linguaggio dei morti
270 L'abbigliamento dei morti
276 Le immagini degli spiriti
281 La nascita del fantasma
286 Gli spiriti e il macabro
292 Le figure giacenti: si tratta di spiriti?
297 Conclusione
309 Indice analitico.