Giovanni Antonio Petrucci (1456-1486), conte di Policastro e segretario del re Ferdinado d'Aragona, nonchè umanista dell'Accademia Pontaniana, fu coinvolto con il padre nella congiura dei baroni del 1485, arrestato e decapitato nel 1486. In carcere, nella torre di S. Vincenzo, scrisse 83 sonetti, che in uno stile nitido e severo riflettono la sua tragica vicenda personale.