Commento dell'editore:
La cultura fiorita nell'Impero di Bisanzio, che affondava le sue radici nella filosofia greca, dando vita alle sottili speculazioni teologiche, era lontana ed estranea all'Occidente, ma non alla Sicilia; la tendenza a concepire la vita monastica come isolamento ascetico dal mondo accomunava i monaci siciliani e quelli greci; tutte le manifestazioni artistiche prodotte in Sicilia, dall'architettura alla miniatura, dall'oreficeria alla scultura, anche le meno raffinate, erano molto più simili alle opere prodotte dai popoli mediorientali che non a quelle più europee della penisola italiana, dominata prima dai goti, poi dai longobardi e dai franchi. Diviene perciò plausibile considerare la Sicilia di quel periodo come l'estrema propaggine dell'Impero bizantino piuttosto che della penisola italica.