Commento dell'editore:
Nell’Abruzzo medievale il primato dell’architettura religiosa su quella civile fu netto: i centri effettivi della storia abruzzese furono i grandi conventi monastici, e non le corti dei signorotti locali. Fu dunque a partire da San Clemente a Casauria, da San Bartolomeo di Carpineto, da Santa Maria di Picciano, da San Giovanni in Venere, da San Liberatore a Majella, che nacque e si diffuse quella straordinaria stagione artistica autoctona che, pur nella mancanza di eccezionali individualità, ci rivela ancor oggi un gusto comune assai elevato e un evidente amore per la sobrietà e la chiarezza. Alla scoperta di questo straordinario mondo d’arte, di segni, di simboli, ci conduce questa accuratissima monografia illustrata da splendide immagini, e curata da uno dei massimi esperti d’arte medievale.