Seconda di copertina:
La maggiore area archeologica altomedievale europea
Il sito monastico di San Vincenzo al Volturno è oggi una delle maggiori aree archeologiche altomedievali europee. Da almeno tre decenni la sua importanza è ben nota a livello mondiale presso gli studiosi di storia, archeologia, storia dell'arte ed epigrafia. Da qualche tempo la sua importanza inizia ad essere apprezzata anche da parte di un pubblico più ampio, comunque interessato alla scoperta dei resti del passato ed alla loro comprensione.
La scoperta dei resti del monastero altomedievale, avvenuta quasi casualmente nella prima metà dell'Ottocento, ha però dovuto attendere oltre un secolo perché dai ritrovamenti più o meno fortuiti si passasse finalmente ad una sistematica opera di indagine dei preziosi resti sepolti e dimenticati.
Dall'inizio degli anni '80 del XX secolo, quando la Soprintendenza del Molise ha avviato i lavori di esplorazione archeologica, molta acqua è passata sotto i ponti e il lavoro di decine di archeologi, restauratori, disegnatori, studiosi delle più diverse tipologie di reperti ha reso via via sempre più chiari ed evidenti i diversi aspetti della complessa civiltà e la profonda cultura e spiritualità della comunità monastica vulturnense, nei diversi periodi della sua storia che ebbe i suoi momenti più fulgidi fra gli inizi dell'VIII e tutto il XII secolo.
L'entità delle scoperte effettuate in questo lungo periodo rende oggi possibile comprendere per chi visita i resti di questo sito archeologico, più che in ogni altro esistente sul nostro Continente, cosa davvero fosse un grande monastero sviluppatosi fra l'età longobarda, quella di Carlo Magno e degli imperatori di Sassonia e, infine, quella dei Normanni.
Federico Marazzi

Sommario:
pag. 7 Presentazione
9 Premessa
10 Quadro geografico
11 Una posizione strategica
12 LA STORIA DI S. VINCENZO AL VOLTURNO
14 IL CHRONICON VULTURNENSE
15 LA DEPOSIZIONE DELL'ABATE POTONE
18 LA DISTRUZIONE DEL MONASTERO
22 LA STORIA DEGLI SCAVI
22 I primi interventi fra XIX e XX secolo
29 L'Inizio degli Scavi Sistematici (1980-1996)
32 Gli scavi più recenti e il progetto di valorizzazione generale dell'area (1999-2003)
34 Le fasi insediative precedenti alla fondazione dell'Abbazia
36 L'evoluzione del complesso monastico
36 Il Monastero fra Età longobarda e carolingia
43 LE CHIESE DI SAN VINCENZO AL VOLTURNO
46 L'incendio arabo del 10 ottobre 881
48 La ricostruzione del monastero protoromanico tra la fine del X e la metà dell'XI secolo
55 PRIMO ITINERARIO. IL COMPLESSO ADIACENTE LA CRIPTA
56 In origine vi sono il fiume e le sue copiose fonti
57 Il Ponte della Zingara e i pontili lignei di accesso al monastero
58 Il Corridoio d'ingresso
59 La Corte a giardino e il Refettorio degli Ospiti
60 La Chiesa sud
62 La Chiesa nord "Chiesa di Epifanio"
63 La Cripta dell'abate Epifanio
78 Il Vestibolo e la Sala dei Profeti
81 Il refettorio monastico
84 I PAVIMENTI DEL MONASTERO
85 Il Lavatorium
86 Le Cucine monastiche
89 Gli ambienti sotto il fianco est del Colle della Torre
91 SECONDO ITINERARIO. SAN VINCENZO MAGGIORE
92 L'Avancorpo della basilica e le officine monastiche
95 La Basilica di San Vincenzo Maggiore
104 IL "MISTERO" DEL CULTO DI SAN VINCENZO
105 La Cripta della basilica
110 L'Atrio e l'avancorpo della basilica
114 La Cappella di Santa Restituta
118 Gli edifici sul Colle della Torre
121 TERZO ITINERARIO. SAN VINCENZO NUOVO
123 L'Abbazia Nuova (XII Sec.)
125 Conclusioni
129 LA VITA QUOTIDIANA DI UN MONASTERO ALTOMEDIEVALE vista attraverso i suoi reperti
130 Lavoro e produzione nella cultura monastica dell'Alto medioevo europeo
134 Gli spazi dell'abbazia
135 I materiali da costruzione
140 Le tecniche di costruzione
142 I colori della mediazione: la decorazione pittorica degli edifici
145 Dignità e prestigio: la decorazione scultorea di produzione medievale e quella di reimpiego
150 Scie di luce: Le vetrate per finestra
154 Tracce di mobilio e arredamento
156 Il cibo e la dieta dei monaci
158 L'arredo della mensa e le stoviglierie
160 Dietro le quinte: le cucine monastiche
162 Gli strumenti della vita quotidiana e i luoghi della produzione
167 Gli spazi delle officine
170 I libri e la scrittura
174 Gli oggetti importati
176 Conclusioni
177 Ringraziamenti
178 Bibliografia essenziale