BUONE CONDIZIONI
Commento dell'editore:
Con un colpo di mano prodigioso Shakespeare ha tratto da un exemplum moraleggiante della tradizione novellistica popolare la tragedia giovanile per eccellenza. Nel linguaggio della cultura popolare Romeo e Giulietta sono i sentimenti uccisi dai compromessi sociali, sono il rimpianto per la purezza che il diventare adulti ci ha fatto dimenticare, sono l'amore che nessuno è riuscito a vivere. Essi incarnano un mito, quello della tragedia del dolore innocente, con tutte le implicazioni ideologiche che comporta. Perché se da un lato esso si presenta come sogno di una società in cui tale amore sia possibile, dall'altro è anche pericolosamente virato verso la celebrazione di un Eros che può aspirare solo al matrimonio con la Morte.
«Sotto la tenera scorza di questo debole fiore
c'è insieme un veleno e un potente dottore:
per questo se l'odori, con l'odore ravviva ogni funzione;
se l'assaggi ti uccide fermandoti i sensi e il cuore.
Anche nell'uomo, come nelle erbe, sono accampati due re
in lotta tra loro, la grazia e il desiderio,
e quando quest'ultimo, il peggiore prevale,
presto il verme della morte tutta la pianta assale.»