Quarta di copertina:
Robin Hood è un personaggio leggendario o storico? C'è chi colloca le sue imprese nello Yorkshire e chi a Sherwood, nel Cumberland. Qualcuno lo fa nascere a Locksley verso il 1160, mentre J. Hunter ne fa un contemporaneo di Edoardo II (re dal 1307 al 1327) e un seguace di Thomas di Lancaster, giustiziato nel 1322. Per Davy Harreden, invece, è un sostenitore di Riccardo Cuor di Leone (1157-1199), l'avventuroso plantageneto che prese parte alla III Crociata (1191), nella quale si segnalò per valore e ferocia. Ci fu anche chi tentò di ricostruire l'albero genealogico di Robin Hood. Le vicende appassionanti del semileggendario arciere sassone si sono arricchite lungo i secoli di variopinti particolari, che hanno tuttavia lasciato inalterata la figura dello scanzonato e generoso fuorilegge, devotissimo della Vergine, amico dei poveri e degli oppressi, che protegge dai crudeli sceriffi e dagli esosi Normanni. Nelle ballate più antiche - sec. XIV-XV - Robin viene colpito a tradimento e, mentre muore dissanguato, supplica l'amico di non punire la donna che non lo ha soccorso perché egli "non aveva mai recato offesa a donna alcuna". Il nostro romanzo si conclude invece nel momento in cui egli, grazie alla protezione di re Riccardo, riacquista i suoi beni e ritorna al castello degli Huntingdon. Conclusione felice delle lotte senza quartiere, della lealtà e fedeltà ai propri ideali, dell'amore e dell'amicizia appassionati e generosi dell'arciere della foresta di Sherwood.