Rinascimento ritrovato

La chiesa e il convento di Santa Maria Annunziata ad Abbiategrasso

PREZZO : EUR 50,00€
CODICE: EAN 9788861300828
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: ,
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE :
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Rinascimento ritrovato
La chiesa e il convento di Santa Maria Annunziata ad Abbiategrasso
PREZZO : EUR 50,00€

CODICE :
EAN 9788861300828

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: ,

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:


ANNO:
2007

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
328 pagine
120 illustrazioni a colori e 30 in bianco e nero
Brossura
cm 24 x 30,5

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:

L’affascinante storia della riscoperta e del restauro del complesso del convento e della chiesa dell’Annunziata, fondato per volontà e iniziativa di Galeazzo Maria Sforza nel 1469, che costituisce un anello della lunga catena di vicende che collegano, sull’arco di alcuni secoli, i signori di Milano al borgo di Abbiategrasso e al territorio circostante.
Il periodo di più grave degrado che coinvolse anche la facciata della chiesa e il complesso degli edifici conventuali adibiti ad abitazioni, depositi, laboratori o autorimesse, è terminato solo a partire dal 1997 grazie all’acquisizione del complesso da parte del Comune. Sono così incominciate importanti ricerche archivistiche e lo studio di descrizioni, disegni e rilievi risalenti al periodo tra il XVI e il XIX secolo che, insieme ai ritrovamenti effettuati nel corso dei lavori, hanno guidato l’opera di restauro e di recupero di un complesso che costituisce oggi senza dubbio una importante acquisizione dal punto di vista storico e artistico.
L’opera di restauro si è naturalmente estesa anche agli elementi decorativi, in particolare agli affreschi ancora superstiti nella chiesa e in alcuni ambienti del convento, e tale operazione ha condotto alla autentica riscoperta del ciclo dipinto nel coro e nell’abside, rimasto fino a ora in gran parte celato sotto strati di calce e intonaco risalenti ad epoche diverse. L’affresco raffigura Storie della Vergine e reca un’iscrizione con la firma dell’artista: “OPVS NICOLAI MANGONI CARAVAGIENSIS” e la data 1519, specificata in una seconda iscrizione “1519 octobre”.
Dell’artista, registrato in altri documenti come Nicola Moietta de Mangoni, si conoscevano fino ad ora poche opere e la sua figura era rimasta relativamente in ombra. Gli affreschi ritrovati gettano ora nuova luce sulla sua personalità, conferendogli una posizione di rilievo nel panorama della pittura lombarda dei primi decenni del Cinquecento e manifestando appieno una complessa e aggiornata cultura figurativa, con accostamenti a maestri come Butinone, Zenale, Bramantino o il Luini, oltre a dirette reminiscenze leonardesche.
Se le Storie della Vergine sono un tema frequente nelle chiese dell’Osservanza, gli affreschi di Abbiategrasso presentano tuttavia anche motivi di considerevole interesse dal punto di vista dell’iconografia. Oltre al normale ciclo della vita di Maria, che si svolge sulla parete di destra del presbiterio dalla Natività al Transito e alla Sepoltura, concludendosi sulla parete di fondo con l’Assunzione, la parete di sinistra presenta, insieme con Storie di Gioacchino e Anna la raffigurazione del cosiddetto Albero di Jesse o della genealogia della Vergine e di Cristo.


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