Commento dell'editore e quarta di copertina:
Intorno al 1200 vengono composti in lingua tedesca alcuni poemi (Nibelunghi, Parzival, Tristano) che sono considerati fra i grandi capolavori della letteratura mondiale. Orientati in apparenza a visioni della realtà assai diverse fra di loro, i testi trattano temi comuni quali il destino, la morte, la necessità di elaborare il lutto e la sofferenza, e rimandano tutti apertamente a quella "riscoperta" della coscienza che è stata definita un´acquisizione epocale per la vita culturale europea del secolo XII. Composti al discrimine fra due età - voci non isolate, ma differenziate e al contempo interlocutorie all'interno di un sistema culturale coerente -, i poemi riflettono il contrasto fra la certezza che l'uomo non possa non commettere errori, la convinzione che lo sbaglio si possa tuttavia evitare acquistando consapevolezza della propria vita interiore, e la constatazione della sostanziale, anche se non generale incapacità degli uomini a far chiarezza su quanto avviene dentro di loro.
Indice:
pag. 9 Premessa: «[...] se mi sbaglio, esisto»
19 1. La vita interiore, causa di errore e rifugio. Il Gregorio di Hartmann von Aue
19 1.1. La colpa involontaria
24 1.2. Confusione di intenti
31 2. Nostalgia e furore. I Nibelunghi
31 2.1. "Necessità" e azione
34 2.2. La spavalderia di Sigfrido
39 2.3. Sul simbolismo degli uccelli
41 2.4. La nostalgia di Crimilde
57 3. La conoscenza di sè, meta incerta. Il Parzival di Wolfram von Eschenbach
57 3.1. La morte conseguenza di scelte sbagliate
3.1.1. La malinconia di Herzeloyde
63 3.2. Parzival e l'arte di porre domande e di tacere
83 4. Pensiero e leggi di natura. Il Tristano di Gottfried von Strassburg
83 4.1. La "necessità" della morte, legge di natura
90 4.2. I tristi pensieri di Isotta la Bionda
93 4.3. Lo smarrimento di Tristano
103 Conclusione
105 Bibliografia.