Seconda di copertina:
Pochi periodi storici hanno avuto un rapporto tanto frequente con la guerra come il Medioevo.
Una guerra anzitutto di saccheggio dove non contava tanto il significato politico della vittoria quanto il bottino rimasto nelle mani. Distruggere e depredare i beni del nemico, sottrargli quanto più possibile della sua ricchezza, era infatti in cima ai pensieri di ogni soldato. Dal punto di vista militare, gli strateghi medievali avevano poi una vera e propria ossessione per l'assedio, cioè per l'attacco e la difesa delle numerosissime località fortificate che caratterizzavano il paesaggio. Pochissimo spazio rimaneva per uomini schierati faccia a faccia, rare erano le battaglie in campo aperto, quasi mai decisive per le sorti di eserciti fragili, profondamente legati alle necessità stagionali, alla produzione agraria e alle bizzarrie del tempo meteorologico.
Nelle pagine di questo libro, il racconto avvincente dei campi di battaglia tra il terrore della morte e le privazioni dei soldati.

Indice:
pag. 3 I. La strategia della rapina
3 1. Il soldato, un gioioso predone
10 2. Razzie di frontiera
10 2.1. Nella Gallia merovingia
12 2.2. La Cilicia bizantina
14 2.3. Il "secondo assalto contro l'Europa": Vichinghi, Saraceni, Ungari
17 2.4. Spagna: una "frontera caliente"
19 2.5. Le "spoglie trionfali" di Roberto il Guiscardo
20 2.6. Scherani e gualdane nell'Italia dei comuni
24 3. Il saccheggio "spontaneo"
24 3.1. Gli eserciti "amici"
28 3.2. I mercenari
31 4. "Raid": la distruzione organizzata
31 4.1. Tecniche di conquista e di repressione
37 4.2. Le "cavalcate" inglesi in Francia
40 4.3. Il dileggio e la sfida
43 4.4. Scorrerie "strategiche" e "tattiche"
46 4.5. Dalla parte delle vittime
51 4.6. Un'arma di distruzione: il fuoco
53 4.7. Guasti e guastatori
56 5. Il bottino
56 5.1. Lo spoglio sul campo di battaglia
60 5.2. Le grandi prede
63 5.3. Scenari e inventari del saccheggio
67 5.4. La spartizione e la coscienza
77 II. Il riflesso ossidionale
77 1. Proliferazione delle fortezze e ossessione dell'assedio
84 2. Le tecniche ossidionali in Occidente
97 3. "Mirandi artifices": gli ingegneri militari
109 4. Le vittorie della fame
119 5. Le macchine: efficacia e limiti
119 5.1. Le torri mobili
124 5.2. Le "artiglierie"
133 5.3. Gli effetti psicologici
138 6. La terra e il fuoco
146 7. La scalata, la forza, il tradimento
154 8. Risorse della difesa
154 8.1. Le deficienze dell'attacco
158 8.2. Le contromisure
161 8.3. Fuoco "amico"
164 8.4. Gli artifici incendiari
168 8.5. Miti in gestazione: olio bollente e gallerie di fuga
172 9. L'ostinazione del cavaliere
183 III. Uomini contro
183 1. Battaglie negate e vittorie virtuali
195 2. "Geometria della paura"
197 3. "Ordinare le schiere delle battaglie"
200 4. A tu per tu con il nemico
202 4.1. Il bastone e la vergogna
206 4.2. Cavalieri e fanti
211 IV. Tempi di guerra
211 1. Stagionalità e ciclo agrario
211 1.1. Guerre di primavera
214 1.2. L'erba di maggio
219 1.3. Mietiture e vendemie "militari"
224 1.4. L'estate molesta
229 1.5. Il crudo inverno
237 2. Le avversità atmosferiche
244 3. Dal tramonto all'aurora
244 3.1. Il breve riposo del guerriero
246 3.2. La lunga notte
253 3.3. Attacco all'alba
257 V. Il corpo del soldato
257 1. Il cibo
257 1.1. La sobrietà militare
259 1.2. La carne e il pane
261 1.3. Razioni alimentari
269 1.4. La tattica del pasto
271 2. Il sangue
273 2.1. Il cavaliere ferito
275 2.2. L'insidia delle frecce
218 2.3. Chirurgie di guerra
282 2.4. Medici e no
288 3. La morte
299 Note
333 Indice dei nomi e dei luoghi