Commento dell'editore:
«Leggendo i recenti studi sulla setta dei Yazidi e considerando i problemi di storia religiosa posti dal divenire di questa strana setta, mi sono domandato se la connessione delle origini di essa con la persona del secondo califfo ommiade, Yazīd ibn Mu'āwiyah, debba veramente essere creduta frutto di una confusione o di un artificio; o non debba piuttosto esser proprio il punto di partenza per dichiarare le origini della setta. Gli autori infatti che si sono occupati di questo aggrovigliato problema dànno generalmente poca importanza al ricordo, vivo ancor oggi tra i Yazidi, del famoso califfo uccisore di al-Ḥusayn, detestato egualmente da Sciiti e da Sunniti, debolmente difeso da pochi ortodossi. Aḥmad Taymūr nello studio indicato nella nota non nega, a dir vero, una relazione tra la memoria di Yazīd e la setta yazidica; poiché egli ricorda la tendenza filo-ommiade del ṣūfī 'Adī ibn Musāfir, fondatore, secondo lui, della setta, la quale sarebbe appunto una ṭarīqah ṣūfica caduta poi nel ġuluww; e cita anzi un frammento di una sua 'aqīdah in cui egli afferma, tra l'altro, che Yazīd figlio di Mu'āwiyah è Imām, figlio di Imām, ed è mondo dall'accusa fattagli dai Rawāfiḍ di esser l'uccisore di al-Ḥusayn. Secondo dunque il grande erudito egiziano le credenze della Yazīdiyyah concernenti Yazīd sarebbero sorte da questo atteggiamento del suo fondatore, il ṣūfī 'Adī ibn Musāfir; e come i seguaci di questo caddero nel ġuluww (cioè la esagerata venerazione) per la sua persona, vi caddero anche per la persona di Yazīd. Questa spiegazione dell'origine del nome Yazīdiyyah, che coglie in parte nel segno, non sembra a me sufficiente, poiché l'atteggiamento di 'Adī verso la memoria di Yazīd (simile a quello di una parte dell'opinione ortodossa), non mi sembra possa esser stata la sola causa di quella caratteristica formazione.» […]