Nascita della nobiltà. Lo sviluppo delle élite politiche in Europa

PREZZO : EUR 33,57€
CODICE: ISBN 8806152882 EAN 9788806152888
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Traduzione di: ,
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , 227
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Nascita della nobiltà. Lo sviluppo delle élite politiche in Europa

PREZZO : EUR 33,57€

CODICE :
ISBN 8806152882
EAN 9788806152888

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Traduzione di: ,

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 227

ANNO:
2000

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
XXXII-575 pagine
Rilegato in tela, con sovracoperta
cm 15,5 x 21,5 x 4
gr 825

NOTE:
Titolo originale: Naissance de la noblesse. L'essor des élites politiques en Europe

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Le élite che hanno dominato il continente europeo hanno radici comuni. In questo saggio sulla genesi del potere politico, Karl Ferdinand Werner illumina i fondamenti dell'Europa cristiana dimostrando quanto la nostra civiltà debba al modello aristocratico, sviluppatosi a partire dal tardo impero romano.      
Quale processo ha portato alla nascita della nobiltà, una struttura sociale che ha saputo resistere per secoli, dando vita e forma al mondo occidentale? In "Nascita della nobiltà" Werner, medievista di fama internazionale, chiarisce la genesi e lo sviluppo di un potere politico che fu voluto da Costantino e consacrato da Carlo Magno. Il primo, infatti, costituí una classe di alti funzionari affinchè gestissero e proteggessero i sudditi servendo Dio e l'imperatore. Il secondo creò le figure dei "missi" che strinse a sé con un giuramento personale e li incaricò di sorvegliare l'operato degli altri nobili. Werner vuole quindi invitarci a riconsiderare la comune e spesso limitante visione dell'Europa cristiana, culla della nostra civiltà che tanto deve al modello aristocratico ed è, invece, sovente intesa come mero susseguirsi di secoli privi di reale importanza, o peggio costellati di elementi negativi. Nei cosiddetti "secoli bui", infatti, esistevano istituzioni statali che, evolutesi rapidamente grazie all'introduzione della clausola ereditaria, sopravvissero alla rovina della dinastia carolingia aprendosi una via verso la più luminosa epoca della civiltà cortese e cavalleresca.

Seconda e terza di copertina:
Davvero Augusto, Carlo Magno, Ottone il Grande, e le loro rispettive élite non ebbero proprio niente in comune? Davvero lo splendore di Roma e della sua concezione statale venne oscurato una volta per tutte dai "barbari", che lo sostituirono con un Medioevo portatore di calamità, ignoranza e anarchia? Davvero la nobiltà europea, oggi spesso associata a idee di privilegio, di soprusi o di araldici orpelli, nacque realmente solo nei secoli XI - XII, caratterizzandosi come un'antagonista del potere pubblico da un lato e delle libertà civili dall'altro? Nient'affatto, sostiene Karl Ferdinand Werner in questo densissimo e sorprendente volume dedicato alla genesi del potere politico europeo. Anzi: la storia d'Europa è contraddistinta proprio dalla sua duratura coerenza interna, legata alla continuità di due concetti fondamentali, quello di Stato e quello di servizio pubblico, prestato a quello stesso stato dalle famiglie e dagli individui dell'"élite" laica ed ecclesiastica. Un'élite che per secoli - a Roma come a Costantinopoli, ad Aquisgrana come ad Arles o a Ravenna - , fu ininterrottamente addestrata a servire in nome e in vece del princeps e che fu dotata di un maggior numero di diritti appunto perché titolare della maggior parte dei doveri e delle responsabilità. I nostri pregiudizi negativi sul Medioevo e sulla nobiltà sono tardi e indotti. L'oscurantismo medievale è un'invenzione degli umanisti italiani, ansiosi di aggiudicarsi una sorta di primogenitura nell'ambito di un'idea di "romanità" rielaborata a posteriori; la cattiva fama di cui la nobiltà fu a lungo oggetto non è che un portato della Rivoluzione francese e di chi la promosse: la borghesia ambiziosa e in piena ascesa, desiderosa di sbarazzarsi di una scomoda concorrenza.
Dissipate le nebbie dei luoghi comuni, ecco allora apparire un'Europa fatta di solide e articolate istituzioni politiche, amministrative e religiose, certo in continuo divenire, dall'Impero di Augusto ai principati territoriali postcarolingi, eppure profondamente fedeli a se stesse e a un radicato concetto di ordine statale, lontanissimo o addirittura antitetico rispetto alla pretesa "anarchia" medievale. Questo l'immenso affresco tratteggiato magistralmente da Werner attraverso il complesso e attento esame di parole e di carriere, di forme di potere e di elementi di mentalità, di simboli e di costumi.

Quarta di copertina:
Una radicale e sorprendente corrosione degli stereotipi che condizionano la nostra visione del passato dell'Occidente cristiano.

Indice:
XI Premessa
XV Introduzione
Nascita della nobiltà
PARTE PRIMA. Le origini della nobiltà: dai luoghi comuni alle realtà accertate
I. I miti dell'eredità umanistica
5 L'origine "germanica" della cavalleria e la scomparsa della nobilitas
9 476: la fine di Roma?
17 Il Medioevo: un mito diventato certezza
32 Un rinnovamento della ricerca storica?
II. Immagini della nobiltà
43 La nobiltà nei secoli XIX e XX: differenze nelle tradizioni europee
53 1789-93: la nobiltà francese condannata
57 La forza degli stereotipi
III. Le radici del potere monarchico
69 La disuguaglianza fra gli uomini
76 Simboli e sopravvivenze del potere sacralizzato
87 Dalla monarchia nell'Oriente antico al regno cristiano
102 IV. Aristocrazia, nobiltà
104 Il punto di vista dei genealogisti
107 Incertezze nelle definizioni
115 Eletti da Dio
PARTE SECONDA. Genesi dello Stato cristiano e della nobiltà in Occidente (Impero romano - Impero franco)
123 V. La lunga vita delle istituzioni
124 Dallo Stato romano al regno franco
129 La genesi di un principato non-regio
147 La dignitas, fondamento della nobilitas
156 Stato e funzione pubblica
168 VI. L'amministrazione e l'esercito: trasformazioni e permanenze
169 L'élite militare e amministrativa (militia civilis e militia principis)
178 L'ascesa dei capi militari barbarici
192 La nobiltà al servizio del principe
209 VII. La spartizione del potere fra il re e la nobiltà
212 Il potere legale
225 Abuso del potere legale e potere illegale
PARTE TERZA. Le strutture gerarchiche dello Stato e della Chiesa (secoli IV-XI)
239 VIII. Lo "status" delle élite
240 La gerarchia dei titoli
251 Rivalità tra grandi
IX. Rango e dignità: dai Merovingi ai Carolingi
271 La corte merovingia
283 A proposito dei titoli chiave del mondo franco
299 I titoli dei grandi nell'Occidente carolingio e postcarolingio
319 X. La cristianizzazione dello Stato
320 Fusione fra la Chiesa e il potere politico
337 Le strutture della "Chiesa del princeps"
XI. La fede e la politica
351 I poteri dei vescovi
370 Il potere abbaziale: una terza forza nello Stato
378 Potere temporale e spiritualità
PARTE QUARTA. Genesi dell'Europa dinastica: trasmissione ereditaria, vassallaggio, "cavalleria" (secoIi VIII-XIV)
XII. La trasmissione ereditaria delle cariche pubbliche
403 Limiti della trasmissíone ereditaria nella nobiltà romana
407 La simbiosi gallo-romano-franca: ereditarietà della funzione regia, non trasmissibilità degli honores
415 Gli esordi del vassallaggio
424 Dai "grandi vassalli" ai principati territoriali
430 Declino e "sopravvivenza" dei vassalli regi
XIII. "Stato vassallatico" e nobiltà di sangue
439 Lo sviluppo delle signorie di castello
450 Il trionfo dell'ereditarietà
456 Lo "Stato vassallatico"
XIV. L'età della cavalleria
468 Genesi della cavalleria
479 Nobiltà e cultura: la civiltà cortese
487 Le strutture del potere nell'Europa cristiana
497 Servire e governare
505 Conclusioni. "Nobiltà" e altre élite
513 Bibliografia
557 Indice dei nomi.


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