Montella: l'area murata del Monte. Ricerche archeologiche nel settore nord


PREZZO : EUR 30,00€
CODICE: ISBN 8864190848 EAN 9788864190846
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , 8
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Montella: l'area murata del Monte. Ricerche archeologiche nel settore nord

PREZZO : EUR 30,00€

CODICE :
ISBN 8864190848
EAN 9788864190846

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EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 8

ANNO:
2013

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
304 pagine
Brossura
cm 17 x 24
gr 1500

DESCRIZIONE:

Delle indagini archeologiche condotte da Marcello Rotili nell'area murata del Monte di Montella (Avellino) tra il 1980 e il 2007 il volume illustra quelle che hanno interessato il settore nord fra il 1985 e il '90. Gli scavi hanno rilevato le numerose fasi nelle quali si è articolata la frequentazione di questa parte dell'insediamento, evidenziando l'impianto di un piccolo cimitero relativo al villaggio di capanne del VI-VII secolo sorto in rapporto al graduale abbandono del fondovalle: un fenomeno, quest'ultimo, consueto fra la tarda antichità ed il primo alto medioevo, che accomuna Montella a tante altre località appenniniche. L'occupazione dell'altura, che in alcuni casi risulta ancor più precoce, fu seguita dall'evoluzione dell'insediamento nel centro curtense menzionato in un giudicato di Arechi II del 762; nel settore nord venne costruita un'abitazione con un silos. In concomitanza con l'istituzione del gastaldato di Montella, documentato dall'849, il magazzino fu demolito e colmato per costruire il circuito murario che racchiuse il villaggio. A breve distanza venne edificata una nuova abitazione dotata di una cisterna che contribuisce a testimoniare la continuità d'uso dell'area a fini abitativi. Tale funzione venne meno solo alla fine del X secolo per effetto del terremoto del 989 che danneggiò il circuito murario e le case, determinando la contrazione dell'abitato alla parte sommitale dell'altura e il rinnovato utilizzo cimiteriale del settore nord dagli inizi dell'XI secolo se non dalla fine del precedente.
L'impiego funerario proseguì ininterrottamente sino alla fine del Duecento, quando l'intera area venne terrazzata nell'ambito della ristrutturazione a parcogiardino di delizie promossa dalla casa regnante angioina che fece del castello e degli spazi circostanti una sede per le cacce e gli svaghi della corte. Da quel momento il settore nord, attraversato dalla strada che sale al castello, divenne solo una zona di passaggio, segnata dalla presenza di una cappella, sorta molto probabilmente sui resti di un precedente edificio di culto intorno al quale erano state sistemate le sepolture. L'analisi delle stratigrafie, dei manufatti, dei resti botanici, delle faune e degli scheletri ha consentito di delineare un quadro piuttosto articolato sull'alimentazione, sull'agricoltura e sull'allevamento.
I manufatti ceramici trovano puntuali riscontri nelle produzioni documentate nei vicini centri dell'Alta Irpinia, del Beneventano e dell'area costiera della Campania, sebbene non manchino contatti con oggetti realizzati in aree più lontane.


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