Il Rebellamentu di Sichilia (= Reb), che qui si presenta per la prima volta in edizione critica, è una breve cronaca – tramandata da otto manoscritti (v. Nota al testo, § 1) – che attribuisce i fatti del Vespro alla sagace macchinazione di Giovanni da Procida. L'opera siciliana conosce tre versioni peninsulari parallele che, nonostante alcune differenze, offrono un testo in gran parte sovrapponibile. La prima, toscana, è la Leggenda di Messer Gianni di Procida (= Leg), trasmessa dal ms. it. 197 della Biblioteca Estense di Modena e, frammentariamente, dal cod. Magl. XXXVIII 127 della Biblioteca Nazionale di Firenze. La seconda, pure toscana, è interpolata in un altro ms. magliabechiano, l'VIII 1375, che contiene un volgarizzamento del Trésor di Brunetto Latini (= Tes). La terza versione, conservata dal ms. Vat. Lat. 5256 e nota come Liber Jani de Procita et Palioloco (= Lib), ha una veste linguistica settentrionale. La storia è riportata, con maggiore libertà e in forma scorciata, anche nel cap. VIII della Nuova Cronica di Giovanni Villani.