L'arte della sopravvivenza. Intelligence e sicurezza nell'impero romano d'Oriente


PREZZO : EUR 15,00€
CODICE: ISBN 8888693378 EAN 9788888693378
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Prefazione di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , 16
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
L'arte della sopravvivenza. Intelligence e sicurezza nell'impero romano d'Oriente

PREZZO : EUR 15,00€

CODICE :
ISBN 8888693378
EAN 9788888693378

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Prefazione di:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 16

ANNO:
2019

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
240 pagine
61 ill. colori
cm 12,5 x 17 x 1,8
gr 316

DESCRIZIONE:

Prima di copertina:
L'intelligence e la sicurezza nell'impero romano d'Oriente, due aspetti dell'attività degli eserciti bizantini e arma per la difesa del sovrano, detentore del potere supremo, personificazione della legge e della giustizia divina, primo tra gli uomini e protettore dei «fedeli in Cristo».

Dalla Prefazione di Vera von Falkenhausen:
L'impero bizantino - l'impero romano-cristiano, rinnovato da Costantino il Grande all'inizio del IV secolo e sopravvissuto fino al 1453 - fu uno stato complesso, multietnico, quasi costantemente sotto attacco, sempre costretto a spendere la maggior parte delle proprie risorse per sopravvivere. Molti cittadini, a volte perfino la maggioranza di essi, erano più vicini per lingua, cultura, religione o riti ai popoli più o meno barbari - e spesso ostili - stanziati al di fuori dei confini dell'ecumene romano-cristiana che non ai ceti dirigenti ellenofoni di Costantinopoli: si pensi a Slavi e Bulgari nei Balcani, a Goti e Longobardi in Italia meridionale, o anche a Georgiani, Persiani, Arabi e Turchi oltre la mobile frontiera sud-orientale bizantina.
Questo è un punto nodale: attraverso i vari secoli della sua storia, infatti, i confini dell'impero furono molto spesso fluidi, e le popolazioni che vivevano nelle aree marginali cambiavano frequentemente la loro obbedienza politica. Per un certo periodo pagavano le tasse a Costantinopoli e datavano i loro documenti secondo gli anni del basileus della Nuova Roma, per poi diventare, o ridiventare, sudditi del regno confinante e viceversa. Inoltre, alla periferia dell'impero si trovavano piccole signorie indipendenti o semi-indipendenti, denominate nella terminologia ufficiale costantinopolitana toparchìe o filarchìe, a volte integrate a vario titolo nel sistema politico-militare bizantino, a volte in quello dei regni vicini.
Questa doppia identità fece sì che le popolazioni delle regioni di frontiera fossero spesso inclini alla ribellione, pronte a fare causa comune con altri gruppi etnici a loro affini, stanziati al di fuori dei confini imperiali.
Era dunque di fondamentale importanza, per la stessa sopravvivenza dello Stato bizantino, procedere con la massima attenzione e investire energie per l'integrazione di queste popolazioni, sia sul piano religioso che culturale. […] In ogni caso, il controllo sui movimenti all'interno dei confini di Bisanzio fu sempre molto severo, nella speranza di ostacolare il più possibile l'acquisizione di informazioni da parte di nemici vecchi e nuovi.

Sommario:
pag. 7 Prefazione di Vera von Falkenhausen
17 Premessa
1. LA SICUREZZA INTERNA
25 Con lo sguardo rivolto al cielo
51 Il cursus publicus, gli agentes in rebus e i curiosi
2. L'INTELLIGENCE MILITARE
69 La scienza militare della Nuova Roma
80 «Adattarsi ai nemici»
92 Conoscere per vincere
101 La raccolta delle informazioni sul campo
109 La difesa della frontiera orientale
146 Cristiani contro
3. LA DIPLOMAZIA E LE INFORMAZIONI DA FONTI DIVERSE
163 Ambasciatori e altri agenti in terra straniera
197 Mercanti, «amici nascosti» e altri viaggiatori
217 CONCLUSIONI
225 Bibliografia
230 Didascalie


ARGOMENTO: , , ,
GENERE: , ,