Cosa spinge As Chianese, un critico cinematografico, ad affrontare l'analisi di tutta l'opera evangelistiana? Sicuramente la voglia di comprendere come nasca quella saga che è, a detta di molti, la più intrigante della letteratura italiana contemporanea e il volere indagare l'anima di Valerio Evangelisti e del suo personaggio più famoso: l'inquisitore Nicolas Eymerich. Un cammino tortuoso e affascinante, un canone a due voci che vedrà, verso la metà del libro, l'insinuarsi di un terzo incomodo: la voce maestosa dell'inquisitore stesso.