La vita in Abruzzo nel Trecento desunta dagli Statuti della Città dell'Aquila concessi da Roberto d'Angiò nell'anno 1315 tradotti dal latino da Ilio Di Iorio


PREZZO : EUR 17,50€
CODICE: ISBN 8874070624 EAN 9788874070626
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Testo latino tradotto da:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : I tascabili d'Abruzzo, 62
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
La vita in Abruzzo nel Trecento desunta dagli Statuti della Città dell'Aquila concessi da Roberto d'Angiò nell'anno 1315 tradotti dal latino da Ilio Di Iorio

PREZZO : EUR 17,50€

CODICE :
ISBN 8874070624
EAN 9788874070626

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Testo latino tradotto da:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
I tascabili d'Abruzzo, 62

ANNO:
2011

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
128 pagine
Brossura
cm 11,5 x 17 x 1,4
gr 224

NOTE:
Terza edizione riveduta e ampliata (prima edizione: 1993; seconda edizione riveduta ed ampliata: 2004)

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Dagli Statuti Aquilani del XIV secolo a noi tramandati dal ritrovamento di due preziosi codici, si snoda la vita sociale nel Trecento che non interessa la sola città dell'Aquila, bensì tutti i centri, anche i minori, della intera regione abruzzese.
Svariatissima è la materia trattata. Spazia dall'ordinamento amministrativo a quello giuridico, dalla sanità e igiene alla polizia urbana e annonaria, dall'industria al commercio, agli usi ed ai costumi dei cittadini, con una regolamentazione di volta in volta espressa non solo da bisogni morali, ma anche da motivi pratici e concreti.

Quarta di copertina:
Gli Statuta Civitatis Aquilae furono concessi da re Roberto d'Angiò nell'anno 1315: ne rimangono il codice Ciompi e il codice Hoepli. Ci sono 588 capitula numerati. Esistono anche capitoli aggiunti non numerati. Abbiamo condotto la traduzione sui capitoli scelti e trascritti da Maria Piacentino, che fu Direttrice dell'Archivio di Stato dell'Aquila.
In questo volume, già pubblicato nel 1993, ed ora ristampato, la Piacentino ci ha trasmesso le sue straordinarie conoscenze storiche e la sua familiarità con i codici medievali: pertanto questa editio aucta vuole solo dare un contributo alla interpretazione del testo degli Statuta da lei descritti.
Si tratta di una lingua diversa da quella dei grandi scrittori del Tre e Quattrocento, e talvolta di diffìcile comprensione. Il contenuto è principalmente legale e curiale e formulato con uso di vocaboli nuovi, con etimi varii, franco-germanici e perfìno dialettali, per cui è di grande utilità il glossario.
Sottolineo un fatto stilistico che andrebbe studiato: dalla lettura degli Statuta, e, aggiungo da quella in latino e in volgare di Buccio di Ranallo, morto nel 1363, si può evincere l'esistenza in quel tempo di una aquilanesità o koinè linguistica.
Ilio Di Iorio

Indice:
5 Capitolo I: Gli Statuti Aquilani del XIV secolo
12 Note al Capitolo I
15 Capitolo II: Il clima storico
19 Note al Capitolo II
21 Capitolo III: Osservanza degli Statuti
27 Note al Capitolo III
29 Capitolo IV: Usi e costumi
31 Abbigliamento
39 Usi per nascite
40 Usi nuziali
51 Usi funerari
58 Giochi
63 Armi
64 Suono delle campane
67 Calendimaggio
72 Note al Capitolo IV
81 Capitolo V: Arti e mestieri
107 Note al Capitolo V
109 Capitolo VI: Monete
111 Capitolo VII: Pesi e misure
117 Note al Capitolo VII
119 Glossario
129 Gli Statuti della Città dell'Aquila (Ilio Di lorio)
162 Delle nozze e dei funerali - Capitoli


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