La scultura delle pievi. Capitelli medievali in Casentino e Valdarno


PREZZO : EUR 35,00€
CODICE: ISBN 8883341058 EAN 9788883341052
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: , ,
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : . Arte
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
La scultura delle pievi. Capitelli medievali in Casentino e Valdarno

PREZZO : EUR 35,00€

CODICE :
ISBN 8883341058
EAN 9788883341052

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: , ,

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
. Arte

ANNO:
2003

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
172 pagine
248 ill. b/n
Brossura con alette
cm 21 x 29,5 x 1
gr 795

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore e seconda di copertina:
"Nel corso del Novecento lo studio della scultura di età romanica è venuto sempre più acquistando le caratteristiche di un ricercare, con assiduità e convinzione, delle coordinate di riferimento che permettessero di giustificare il fatto che certe caratteristiche formali si erano rese possibili solo grazie alla loro desunzione, da parte dei lapicidi, da contesti altri rispetto a quelli oggetto di indagine.
Oggi è ormai questione di assoluta attualità assumere una posizione critica nei confronti di quel metodo e affrontare una verifica di quelle che sono state le risultanze alle quali ha portato.
Partendo da queste considerazioni, si è cercato di impostare la ricerca nella direzione di una preliminare e imprescindibile comprensione dei criteri operativi messi in campo dai lapicidi nei diversi cantieri. Per questo la prima parte del libro è dedicata a una analisi, edificio per edificio, di tutte le pievi prese in considerazione, in virtù della presenza in esse di una plastica architettonica a carattere decorativo o figurato. Le constatazioni che vengono svolte in proposito sortiscono, anzitutto, in una diversa sistemazione nella successione cronologica degli interventi, mutando radicalmente quelle che erano state le conclusioni a cui si era arrivati in passato e individuando una diversa funzione reciproca dei vari cantieri, nel trasmettere certe determinate forme e modalità di resa. Nel fare questo ci si è affidati a quelle che potrebbero essere definite le risultanze ottiche, ossia una osservazione puramente visiva delle forme di resa di certi determinati tipi, cercando comunque di evidenziare tutti gli spunti utili a comprendere i percorsi operativi via via messi in pratica dai lapicidi per la loro realizzazione".
"In uno spazio geograficamente e cronologicamente limitato, il cogliere le somiglianze tra i procedimenti utilizzati dai lapicidi, oltre a permettere di riconoscere quelli che sono i legami reciproci, definisce in maniera esemplare la qualità e le dimensioni della loro area culturale e ne aggancia, in maniera sostanziale, l'operato alla realtà e alle esigenze del territorio. Proprio per questo si è data particolare attenzione agli aspetti iconografici e iconologici, suggeriti dai capitelli presenti nelle diverse pievi, convinti del fatto che i lapicidi attivi in esse siano stati anche gli interpreti ideali delle esigenze comunicative, in termini ideologici, espresse dalla committenza e che il loro stile, sobriamente rustico, ne sia il riflesso descrittivo migliore, pienamente al livello delle sue pretese culturali. Attraverso questi differenti canali di indagine e di comunicazione si è cercato di arrivare a definire l'identità di un ambiente locale, senza soffocarne i lineamenti nell'inutile tentativo di riconoscerli e di qualificarli per confronto con quelle che sono caratteristiche altrui".
(dall'Introduzione di Francesco Gandolfo)

Indice:
pag. 7 Introduzione
11 Santa Maria in Gradi ad Arezzo
25 San Pietro a Gropina
55 San Giustino a San Giustino Valdarno
59 San Pietro a Cascia di Reggello
73 Santa Maria a Pian di Scò
83 San Romolo a Gaville
93 San Martino a Vado
107 Santa Maria a Montemignaio
111 San Pietro a Romena
125 Santa Maria Assunta a Stia
135 Modalità esecutive e maestranze
143 Considerazioni sull'iconografia
151 Scultori lombardi in Toscana?
165 Bibliografia
169 Indice dei luoghi


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