Seconda di copertina:
Il restauro e la ripresentazione al pubblico di uno dei quadri più famosi e più amati del mondo, ha dato modo di compierne una nuova, illuminante rilettura. "Per la prima volta un pittore - e un pittore del Rinascimento - tende al bello come fine supremo della propria arte", scrive Umberto Baldini. Non è il segno di un'involuzione, del rifiuto dei grandi sistemi figurativi elaborati nella prima metà del Quattrocento, ma piuttosto il risultato di una ricerca estetica ispirata al Botticelli dalle nuove idee degli umanisti fiorentini suoi contemporanei, dalla loro rielaborazione filosofica dei valori di equilibrio e di bellezza dell'antichità classica. Una ricerca di cui La Primavera, questa "storia del corso umano", è il risultato più alto ed emblematico: perché perfetto per grazia ed equilibrio compositivo ma soprattutto perchè emblema essa stessa di una ricerca spirituale, ideologica, intellettuale verso una sublimata perfezione. Questi valori estetici e contenutistici sono riemersi in tutta la loro pienezza e attrattiva dopo il recente restauro, che ha mutato e per alcune parti capovolto le precedenti interpretazioni. Come è accaduto ad esempio per la figura di Zefiro, prima ricoperto di una patina "di colore verde marcio, ghiaccio, freddo: tale da sembrare l'angelo della morte, quale l'Inverno freddo che si attacca disperatamente alla vita aggrappandosi alla Ninfa per ghermirla come in un agguato faunesco. Oggi Zefiro è azzurro come l'azzurro del cielo e dei monti, non più collocabile tra gli inferi ma nell'area celeste". Un restauro condotto da Umberto Baldini e suoi collaboratori secondo tecniche ma anche concezioni innovatrici, con l'ausilio di nuove metodologie di indagine scientifica, riportate e puntualmente spiegate nell'appendice al volume come elemento di arricchimento scientifico ma anche di avvincente squarcio su un'attività sempre più diffusa e seguita dall'interesse di un pubblico crescente.

Quarta di copertina:
"Storia di un quadro e di un restauro": storia di un committente - membro della cospicua famiglia fiorentina de' Medici - di un artista vissuto nel momento di vulcanica creatività artistica, filosofica, politica commerciale, del Rinascimento fiorentino; di un restauro che ha impegnato per mesi un gruppo di studiosi e ricercatori in una analisi minuziosa del supporto ligneo e degli strati pittorici, delle pesanti patine di vernice applicate in secoli successivi, per "salvaguardare" il quadro dal deterioramento, e infine in un paziente lavoro di pulitura per riportare l'opera allo splendore primitivo preservando i colori originali riaffiorati fortunatamente intatti, a testimoniare la bellezza dell'opera e "la liceità di una operazione capace di risolvere il problema della trasparenza e della leggibilità senza arrivare a dissonanze con l'atto originario così come l'artista lo aveva inteso".

Sommario:
La storia
pag. 11 Formazione e sviluppi dell'arte del Botticelli
15 L'uomo Botticelli
21 L'Adorazione dei Magi: senso, storia, valore delle presenze
27 I Medici e Firenze umanistica
Il restauro
35 La Primavera: le ragioni e le necessità dell'intervento di restauro
35 Fisicità e tecnica dell'opera d'arte nelle teorie cenniniane (O. Casazza)
46 Indagini sulla tecnica di esecuzione della Primavera (M. Matteini, A. Moles, M. Seracini)
72 Le condizioni dell'opera e il comportamento nel tempo
73 Le operazioni di restauro (O. Casazza)
Le interpretazioni
87 Analisi e letture della critica
94 La nuova lettura dopo il restauro
101 Le specie botaniche e il loro significato (G. Moggi)
111 Tecniche d'indagine impiegate per lo studio della Primavera (M. Seracini)