Commento dell'editore:
Dante si avvalse dell’astrologia e dell’angelologia per determinare la tipologia dei beati e fu in questo aiutato dal commentario di Albero Magno al «De Caelesti Hierarchia»: prova che Dante conosceva tale opera è la prerogativa attribuita agli angeli chiamati Troni. Dalla tradizione dionisiana-eriugeniana derivò poi la triplice struttura dell’universo, che comporta un’ascesa in ciascuna parte del cosmo. Altro debito dionisiano è l’uso della metafora dello specchio.