Commento dell'editore e quarta di copertina:
I trovatori hanno inventato l'eros come distanza, l'adorazione della donna idolo, ma anche le forme leggere e audaci della galanteria, della schermaglia sentimentale, del parlare d'amore. Nei saggi di questo volume si ripercorrono alcuni momenti centrali di questa storia - rappresentata in modo esemplare dal canzoniere di Bernart de Ventadorn e dal principe-trovatore Guglielmo IX - recuperando i sibillini enunciati di Jacques Lancan sull'amore cortese e soprattuto le straordinarie pagine della "gaia scienza" provenzale di due affini spiriti liberi, Stendhal e Nietzsche. Capaci di danzare sulla morale, cantori del rischio e dell'occasione, i trovatori scoprono una "gaia scienza" che sembra collocarsi al di là delle separatezze e dei valori che fondano il soggetto moderno.
Indice:
pag. 7 Introduzione
10 Il discorso dell'amore cortese (per Barthes, Lacan, Irigaray)
36 Il principe e il "joi". Sul Canzoniere di Bernart de Ventadorn
65 Guglielmo IX "esprit fort"
86 La gaia scienza: da Stendhal a Nietzche