Commento dell'editore:
"C'è chi si perde nel deserto perché con il pensiero è rimasto nel mondo, e c'è chi si salva perché, pur essendo nel mondo, è nel deserto con il pensiero".
Due sono gli alberi del giardino dell'Eden: l'albero della Conoscenza del Bene e del Male e l'albero dell'Inconoscenza. Adamo, prototipo dell'uomo, vuole conoscere come Dio, invece di consentire che Dio gli si riveli. Opta allora per una conoscenza separativa e oggettivante, dimentico d'essere fatto per la rivelazione diretta e non mediata.
Ne consegue la cacciata dall'Eden, ma l'Eden è sempre lì, e possiamo farvi ritorno rinunciando a quel tipo di conoscenza per rientrare nel silenzio dell'inconoscenza. Quel silenzio, su cui gli esicasti si fondano, è un silenzio su Dio ma anche un silenzio sull'uomo, perché così come l'intelletto non può che limitare Dio nel tentativo di conoscerlo con i suoi mezzi, così finisce per limitare l'uomo quando tenta di scandagliare la profondità della sua natura, che è, appunto, ad immagine di Dio. Il silenzio e la rinuncia a un tipo di conoscenza sono qualità coltivabili nella visione dei Padri del deserto, e diventano terreno fertile per le rivelazioni di Dio.
Indice:
Introduzione - Alla ricerca del silenzio
Cap. 1 - Le antinomie della visione divina
Cap. 2 - I tre gradi dell'inconoscenza divina nella nascita dallo Spirito
Cap. 3 - La "Spirita Santa", la Madre dei santi
Cap. 4 - Dall'Albero della conoscenza all'Albero dell'inconoscenza
Cap. 5 - Il monachesimo è forse l'unico modo per vivere l'esperienza del silenzio?
Cap. 6 - Dal "conosci te stesso" al "dimentica te stesso"
Cap. 7 - L'Essere, l'atto e il tempo trasfigurato
Cap. 8 - L'amore di Dio come seconda fonte dell'oblio di sé
Cap. 9 - La tunica del silenzio dell'uomo interiore
Cap. 10 - La via dell'angoscia che porta al Regno
Cap. 11 - La teologia delle lacrime e del silenzio
Cap. 12 - L'impronta del silenzio sul volto di Cristo risorto
Conclusione - La preghiera del Nome di Gesù, l'Eucaristia e il silenzio