Quarta di copertina:
Edoardo Calandra (1852-1911), oltre che il noto autore de La bufera (1898), fu discreto pittore e delizioso illustratore di libri suoi e latrui. Il testo in cui, in tale attività, diede il meglio di sé è La bell'Alda (1884), che costituisce anche il suo esordio letterario.
Vi si tratta, con sounto in un'antica leggenda piemontese, di un'affascinante pastorella che salta due volte da una rupe - la prima per mantenersi pura e la seconda per vanità -, di un ragazzotto generato da un patto mostruoso, di un guerriero integerrimo e di un santo eremita, di empi borghigiani che sprofondano all'inferno con tutte le case, ma soprattutto di varie e spaventevoli personificazioni del Maligno. Evocate, queste, in un'aura di ingenuità rispettoda del tono edificante della favola e di una possibile destinazione ai fanciulli; ma aura che si fa nube di zolfo e pece nella determinazione dei trucchi coi quali il male persegue i suoi scopi: contrastato, peraltro, da un bene la cui problematica natura è resa con caratteri di levità e finezza insuperati dai libri successivi di Calandra.

Indice:
pag. 7 Le diavolerie di Calandra, di Maurizio De Benedictis
37 La bell'Alda
39 Come Alda venne al mondo, e come venne pure al mondo chi avrebbe dovuto starne fuori
46 Tra Cielo e Terra
49 Due Battesimi
52 Bimba buona, Bimbo cattivo
56 Una pecora, due manigoldi ed un sasso per aria
59 Tanti briganti
66 Arduinus Aequimanus
74 Giustizia bassa ed alta
81 Vita e miracoli di Giovanni da Ravenna
88 Consiglio dall'alto
91 Un buon banchetto ed un bel brindisi
94 La fidanzata
98 Conciliabolo infernale
108 Cose trernende
116 Il salto di bell'Alda
124 Te Deum!
128 Vanità
134 Saette, Folgore, Terremoto