Commento dell'editore:
Il volume analizza i cambiamenti che si sono prodotti nel volgare pisano durante un secolo, il Quattrocento, che ha segnato la fine dell'indipendenza dell'antica repubblica marinara. La conquista militare fiorentina lascia profonde e durature tracce non solo nell'assetto sociale, economico e demografico della città assoggettata — con il confinamento o l'esilio di molti membri di famiglie che erano state influenti e il contemporaneo afflusso di mercanti da Firenze — ma anche sul piano linguistico, in cui si assiste alla frammentazione della compatta situazione dialettale due–trecentesca. L'influsso linguistico di Firenze, trasmesso dall'inarrestabile binomio costituito da forza delle armi e prestigio culturale, e la conseguente scoloritura dell'antico idioma locale sono avvertibili distintamente nella serie di missive qui riprodotte, che offrono anche uno spaccato umano della condizione dei mercanti pisani all'indomani della perduta libertà.