Il tramonto della Langobardía minor. Longobardi, Saraceni e Normanni nel Mezzogiorno (X-XI sec.)


PREZZO : EUR 25,00€
CODICE: ISBN 8897741495 EAN 9788897741497
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Prefazione di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : -
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Il tramonto della Langobardía minor. Longobardi, Saraceni e Normanni nel Mezzogiorno (X-XI sec.)

PREZZO : EUR 25,00€

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ISBN 8897741495
EAN 9788897741497

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COLLANA/SERIE:



ANNO:
2015

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
212 pagine
Brossura
cm 16,5 x 24 x 1,6
gr 530

DESCRIZIONE:

Quarta di copertina:
Il X secolo è, storiograficamente, il "secolo di ferro". L'Europa carolingia fu devastata da nuove "invasioni barbariche", dopo quelle che determinarono il crollo dell'impero romano, e popoli sconosciuti minacciarono i suoi confini: Normanni, Magiari, Saraceni. L'impero carolingio andò, progressivamente, disgregandosi sotto l'urto dei nuovi barbari e delle guerre tra i successori di Carlo Magno, mentre il potere pubblico si dissolse in una miriade di potentati autonomi - le signorie territoriali - che non riconoscevano più alcuna autorità. I re e gli imperatori erano ridotti, ormai, a figure simboliche. Mentre gran parte del continente europeo regrediva a livelli economici e demografici antecedenti la breve stagione della "rinascita carolingia", nel Mezzogiorno d'Italia, la Langobardìa minor, erede del regno fondato da Alboino, si frammentava nei principati di Benevento, Salerno e Capua. Il Mezzogiorno partecipava al processo di generale dissoluzione delle eredità del passato, ma, grazie alle personalità straordinarie di Pandolfo I Capodiferro di Capua e Guaimario IV di Salerno, l'eredità politica, culturale ed etnica dei Longobardi riuscì a ritrovare la forza per contrastare l'espansione militare dell'Islam mediterraneo. Si aprì con le straordinarie figure dei due principi - e prima del definitivo tramonto - l'ultima stagione di splendore del Mezzogiorno longobardo, che anticipò la rinascita politica, economica e culturale dell'Occidente agli albori dell'XI secolo. Una stagione di breve durata e densa di eventi, in cui la Langobardìa minor fu capace di ritrovare l'unità perduta e i fasti di Arechi II, prima di cadere, anch'essa, sotto l'urto dei temibili predoni normanni. Ripercorrendo gli eventi che caratterizzarono l'ultima - ma anche la più intensa - stagione di vita della Langobardìa minor, il libro si sofferma non solo sulle personalità dei principi, legislatori e condottieri, in grado di segnare un'epoca, ma anche sugli uomini di Chiesa e di cultura, sui monaci e i medici, i poeti e gli eruditi come Desiderio di Montecassino, Alfano di Salerno, Costantino l'Africano, Trotula de Ruggiero. Accanto ad essi, le grandi personalità dei papi della Riforma ecclesiastica - Leone IX, Niccolò II, Gregorio VII - alle prese con la corruzione della Chiesa, la lotta contro gli imperatori germanici, lo scisma degli Ortodossi, le incursioni dei Saraceni e dei Normanni. Tutte furono figure emblematiche - perfette interpreti dello Zeitgeist - costrette, loro malgrado, a misurarsi con un'epoca dura, ma non aliena da grandi e significativi cambiamenti culturali: un tassello importante nella costruzione della civiltà dell'Europa mediterranea e nella definizione della sua identità.

Indice:
pag. 5 Prefazione, Claudio Azzara
7 Premessa
11 Capitolo primo. L'Italia, il Mezzogiorno e i Longobardi (568-849)
17 Capitolo secondo. Capua longobarda e l'ascesa di Pandolfo I Capodiferro. L'uomo e l'opera (961-981)
65 Capitolo terzo. Guaimario IV di Salerno e il dominio del Mezzogiorno (1027-1052)
119 Capitolo quarto. Epilogo (1052-1077)
163 Capitolo quinto. Un bilancio storiografico
171 Bibliografia e fonti
204 Indice dei nomi


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