Commento dell'editore e seconda di copertina:
Nel XII secolo, Como era una città ricca per il suo artigianato e i suoi mercati e importante perché, per la sua diocesi, passavano le strade che congiungevano la pianura lombarda al nord dell'Europa. In quella stessa epoca, Milano tentava di espandere il suo territorio "assai piccolo allora" cercando di annettersi, se necessario con la forza, i territori delle città confinanti.
La scusa per aggredire Como venne offerta da un fatto di politica locale: un vescovo eletto dal suo popolo contro un vescovo imposto dall'imperatore.
I milanesi però la giudicarono una offesa grave, la scusa era stata trovata e cominciò una guerra che, tra scontri brevi ma cruenti e lunghi periodi di pace, durò dieci anni, dal 1118 al 1127.
I fatti di quella guerra furono descritti da un ignoto poeta comasco, il Cumano (probabile testimone oculare), che raccolse le sue memorie in un'opera epica in versi che intitolò Liber Cumanus, sive de bello mediolanensium adversus comenses.
In questo libro, Mario Bergamaschi ha cercato di restituire attualità agli avvenimenti di quella lunga guerra, inquadrandoli nel contesto della società di quel tempo, descrivendo con accuratezza i luoghi che furono teatro dei combattimenti, le strategie adottate e le tattiche utilizzate nei conflitti navali sul lago.
Indice:
pag. 7 Prefazione
11 Introduzione
Capitolo 1. La società medievale tra il X e il XII secolo
15 Il quadro politico
20 La città e il contado
29 Capitolo 2. Como e il suo territorio
37 Capitolo 3. Milano e il suo territorio
41 Capitolo 4. I combattenti, le armi e il modo di fare la guerra nel Medioevo
51 Capitolo 5. I fatti che portarono alla guerra
63 Capitolo 6. La guerra: dal Liber Cumanus
153 Capitolo 7. I fatti che seguirono alla guerra: dal 1127 alla Pace di Costanza
167 Note
183 Bibliografia
189 Anastatica del volume: L.A. Muratori, Rerum Italicarum Scriptores