Posta com'è sull'orizzonte biblico, la drammatica irruzione del mondo a venire che l'anonimo poeta inglese del cosiddetto "Cristo III" (sec. IX) proietta dinanzi ai nostri occhi è intimamente legata all'immagine del giudizio. La valutazione da parte di Dio di tutto quanto accaduto nel mondo sino alla fine dei tempi significa l'inappellabile avvio verso la salvezza o verso la dannazione; ma nella volontà dell'autore, sapiente nel coinvolgere emotivamente il lettore, impone inderogabile all'uomo la necessità di misurarsi con il presente, di riflettere sulla condotta da tenere durante la vita.