Commento dell'editore e terza do copertina:
Visioni dell'aldilà, discese agli inferi, di antichissima tradizione e nutrite di tutti i terrori popolari, prendono vigore di genere tra il VII e il XIII secolo: vi si innesta l'ordinata cosmologia medievale (che comincia a suddividere l'Inferno e il Paradiso in cerchi e cieli, e a inframettere tra l'uno e l'altro aldilà un intermedio Purgatorio); e il lavoro letterario dei monaci (che ascoltano i racconti popolari e li filtrano per mezzo della fede) ne mette a posto le regole narrative. Delle visioni apocalittiche e infernali la Visio Tnugdali fu tra le più celebri, e certamente la più ricca di fantasie orrorifiche e tenebrose. Dante la lesse e ne venne influenzato; impressionò Bosch e la sua pittura. La stesura in manoscritto fu opera del monaco Marcus di Munster, irlandese, che nel 1149 ne consegnò copia alla Badessa del monastero di San Paolo a Ratisbona, che gli chiese di tradurla in latino.

Seconda di copertina:
"Raccontò Tnudgal: "Quando la mia anima uscì dal corpo e si rese conto che esso era morto, consapevole dei suoi peccati cominciò ad aver paura e non sapeva cosa fare. Provava un grande timore, ma ignorava che cosa esattamente temere. Voleva ritornare nel corpo, ma non riusciva a penetrarvi; voleva anche andar via, ma ovunque la sua paura aumentava; e dunque la sventurata anima si aggirava consapevole dei suoi peccati, non confidando in altro che nella misericordia di Dio". A lungo rimase così, tremante, a piangere e a lamentarsi, senza sapere cosa avrebbe dovuto fare, finchè vide venire verso di sé una folla di spiriti infernali, tanto numerosi che non solo riempirono la casa e la stanza dove giaceva il corpo, ma addirittura nelle strade e nelle piazze non appariva angolo della città che non ne fosse pieno".

Indice:
pag. 7 Il monaco venuto dall'Irlanda di Alberto Magnani
23 Nota bibliografica
Il cavaliere ìrlandese all'Inferno
27 Inizia il prologo di Marcus alla visione del cavaliere Tnudgal
Visione di un cavaliere irlandese scritta per l'edificazione dei fedeli
31 La posizione dell'Irlanda
36 L'uscita dell'anima dal corpo
38 Un angelo viene incontro all'anima
40 La prima pena degli omicidi
42 La pena degli omicidi e di chi ha tramato inganni
43 La valle e la pena dei superbi
45 Gli avari e la loro pena
49 La pena dei ladri e dei predoni
55 La pena dei golosi e dei lussuriosi
61 La pena di quanti commettono peccati di lussuria rivestiti dell'abito talare e in genere di chi si macchia di tale colpa
65 La pena di coloro che accumulano ricchezze su ricchezze
69 Discesa agli Inferi
70 La parte più bassa dell'Inferno
72 Il principe delle tenebre
78 La lieve pena di chi non ha commesso gravi peccati
80 Il prato della gioia, la fonte della vita e la pace di coloro che non sono stati abbastanza buoni
81 Il re Conchobor e Donnchad
82 Il re Cormac
85 La gloria dei coniugi
88 La gloria dei martiri e degli asceti
90 La gloria dei monaci e degli uomini consacrati a Dio
92 I difensori e i costruttori delle Chiese e la loro gloria
94 La gloria delle vergini angeliche e le nove gerarchie
96 San Rodano Confessore
96 San Patrizio e quattro vescovi che l'anima di Tnudgal conosceva
97 Ritorno dell'anima al corpo
101 Note