Commento dell'editore:
Il Canto di Ezzo ci è stato tramandato in due versioni – quella di Strasburgo, composta intorno al 1060 e quella, posteriore, di Vorau – che differiscono per numero delle strofe, destinazione e ambiente di produzione. Il componimento si caratterizza per il grande equilibrio tra forma e contenuto, mostrando una perfetta fusione tra tradizione germanica e modelli latini e ben rappresentando l'indirizzo storico e salvifico della produzione letteraria contemporanea.