Commento dell'editore:
Attorno alla metà del sec. XIII la dottrina dimostra un particolare interessamento alle tematiche della dipendenza personale. È un'attenzione dettata da una serie di iniziative provenienti dalle autorità comunali dell'Italia centro-settentrionale e finalizzate all'emancipazione dei ceti servili ed alla conseguente erosione delle giurisdizioni signorili. Tra i giuristi più sensibili a tali delicate problematiche, oltre a Jacopo Baldovini e Roffredo Beneventano, un posto di assoluto rilievo è occupato da Martino da Fano, autore del trattato De Hominiciis. In quest'opera, la puntuale utilizzazione di istituti di diritto giustinianeo applicati ad una fattispecie tipica ed originale del Medioevo se da una parte appare efficacemente esemplificativa delle tecniche esegetiche usate dai giuristi contemporanei di Accursio, dall'altro rivela tutta la sua valenza «antisignorile» con il tentativo di attrarre nell'orbita di una visione essenzialmente contrattualistica il complesso fascio di rapporti giuridici intercorrenti tra dominus e bomo.