Commento dell'editore:
Un cronista perugino della fine del XV secolo riteneva essere "atto de vero signore" il possedere, oltre a "cavalli, muli, cani, sparvieri, uccelli e strani animali" anche "buffone e cantore". Sulla base di questo diffuso convincimento, tutti coloro che erano, o volevano apparire, "veri signori" si premuravano di accogliere nelle loro corti intrattenitori di ogni tipo Tito Saffioti in questo volume, riccamente illustrato e con un'iconografia presentata per la prima volta al lettore italiano, si occupa di buffoni di corte, con l'intento di raccontare la loro attività "professionale", ma anche di badare al fatto che la loro vita era angustiata o rallegrata da una miriade di fatti che, spesso, nessuno si è preso la briga di annotare.