Commento dell'editore e quarta di copertina:
Tutte le autorità religiose del regno di Gerusalemme, e quindi anche tutti gli ordini monastico militari, furono inevitabilmente ostili a Federico II nel corso della sua crociata, perché l'Imperatore giunse in Terra Santa scomunicato. Solo con i Templari però questo contrasto degenerò in guerra aperta e divenne una frattura insanabile. I Cavalieri Templari, ai quali Federico II doveva gran parte della sua educazione giovanile e della sua formazione cavalleresca, si opposero recisamente ai disegni politici che l'imperatore cercava di perseguire durante la sua crociata “senza fede”. Questo determinò in Federico II un odio implacabile verso quei Cavalieri che in altri tempi egli tanto aveva ammirato e stimato. Il libro individua proprio nelle motivazioni politiche le ragioni di questa conflittualità e offre per la prima volta una plausibile spiegazione a un episodio storico che non ha mai avuto fino ad ora interpretazioni del tutto convincenti.
Indice:
5 Nota dell'autore
9 I - Lo scenario
17 II - La strategia di Federico II
17 Un'insolita idea di crociata
39 L'analisi politica
43 III - La strategia della Chiesa
69 IV - La strategia dei Templari
77 V - Conclusioni
79 Bibliografia.