Commento dell'editore:
Il V secolo è il momento del grande cambiamento epocale del Mondo Occidentale. Forse il Medioevo inizia già prima, con l'imporsi del misticismo cristiano e la morte del pragmatismo classico, ma è nel V secolo che il bacino del Mediterraneo si converte in un crogiuolo di popoli, di modi di vivere e di idee dal quale nascono i diversi popoli che oggi compongono il mosaico europeo. E, ovviamente, questo cambiamento epocale si rispecchia anche nella moneta, sia intesa quale strumento di pagamento, sia quale veicolo di diffusione delle idee. Il culmine di questo processo si è dato negli anni che seguirono al sacco di Roma e che culminarono nella deposizione di Romolo Augusto.
Questa intima relazione tra moneta e contesto storico è stato l'indirizzo costante seguito dai due Autori, cultori della numismatica ma anche storici appassionati, i quali più che catalogare le monete di quei 25 anni, si sono interrogati su quale fosse la loro ragione d'essere, sul perché fosse stata coniata proprio "quella" moneta e non un'altra, perché la scelta di un'iconografia, o la modifica di un particolare nel disegno di un rovescio che solo all'occhio disattento può sembrare marginale.
La crisi economica strutturale che ha investito l'impero romano sin dal III secolo, e dalla quale non ne è più uscito, si riflette soprattutto sulla moneta di uso quotidiano – quella di bronzo – la cui svalutazione si traduce nella riduzione delle sue dimensioni, sino a giungere ad un nummo talmente piccolo (lenteja, lo chiamano gli spagnoli) che anche una modesta corrosione è sufficiente a renderlo illeggibile o anche a farlo scomparire. I piccoli bronzi del V secolo sino a pochi decenni fa furono poco studiati e spesso "snobbati" dal collezionismo, più affascinato dalla bellezza del ritratto di un sesterzio. Invece è proprio a queste i testimoni della quotidianità popolare che i due Autori hanno dedicato maggiore attenzione, raccogliendo una sfida molto particolare: attraverso l'analisi approfondita della moneta – ma soprattutto del nummo – raggiungere una maggiore comprensione degli eventi politici dell'epoca, come quelli connessi a Ricimero e Odoacre; e specularmente, dallo studio degli eventi, tentare di rispondere a qualcuno tra i numerosi quesiti numismatici, ancora sul tappeto, relativi alla numismatica dell'Impero d'Occidente della seconda metà del V secolo.
La siliqua illustrata nella copertina, di zecca italica, ma nel nome di un imperatore d'Oriente e con un'iconografia propriamente gotica, illustra, meglio di ogni parola, il contenuto di un lavoro che è altrettanto libro di storia quanto di numismatica.

Indice:
pag. 3 I. Società romana, società germanica: due mondi a confronto
3 1.1. Dal mondo antico al mondo medioevale
4 1.2. Le grandi migrazioni del IV-V secolo
5 1.3. Una caduta incomprensibile?
11 1.4. Patricii germanici e narcisismo imperiale: verso due imperi contrapposti
13 1.5. Ricimero, arbitro dell'impero d'Occidente
16 1.6. L'instabilità politica dell'impero d'Occidente
21 1.7. La monetazione degli imperatori d'Occidente tra il 455 e il 476
24 II. Petronio Massimo, il pusillanime "imperatore di maggio"
24 2.1. Gli anni precedenti all'incoronazione e l'assassinio di Valentiniano III
28 2.2. L'incoronazione
35 2.3. La morte di Petronio Massimo e il sacco di Roma
41 III. Marco Mecilio Avito: il sogno di una nazione romano-visigota
41 3.1. L'incoronazione
45 3.2. Il regno di Avito
50 3.3. La destituzione e l'uccisione
56 IV. L'interregno di Marciano e Leone I
60 V. Maggioriano, l'ultimo imperatore romano
60 5.1. Gli anni anteriori all'incoronazione e l'acclamazione
66 5.2. L'incoronazione
70 5.3. Il consolidamento
78 5.4. La guerra con i Vandali
87 5.5. Il ritorno in Gallia
91 5.6. L'uccisione
95 VI. Il secondo interregno di Leone I
96 VII. Libio Severo, l'imperator Nessuno
96 7.1. Una scelta senatoriale
100 7.2. Il regno di Libio Severo
105 7.3. L'uccisione di Libio Severo
106 7.4. Le coniazioni con il monogramma di Ricimero
114 VIII. Artemio: l'ultimo tentativo per salvare l'Impero d'Occidente
114 8.1. Gli anni giovanili
116 8.2. L'incoronazione imperiale e il matrimonio di Alypia con Ricimero
123 8.3. L'avvio della guerra contro Genserico
137 8.4. Il fallimento della spedizione militare
139 8.5. Gli anni della disfatta (469-471)
143 8.6. Lo scontro tra i patricii e gli imperatori: l'uccisione di Antemio
147 IX. Anicio Olibrio, il candidato di Genserico
147 9.1. Gli anni precedenti all'insediamento sul trono
148 9.2. Incoronazione e governo di Olibrio
154 9.3. Morte di Olibrio
156 X. L'interregno tra il 472 e il 473
158 XI. Glicerio, la scelta di Gundobado
158 11.1. L'acclamazione di Glicerio
159 11.2. Il regno di Glicerio
162 11.3. L'abdicazione e l'esilio a Salona
163 XII. Nepote, il 'greco' che fu due volte imperatore
163 12.1. Gli anni anteriori all'incoronazione
168 12.2. L'incoronazione e l'azione di governo durante il 'primo impero'
176 12.3. La detronizzazione e l'esilio
177 XIII. L'interregno di Oreste in nome di Basilisco
179 XIV. Romolo Augusto: la fine di un evo
179 14.1. Flavio Romolo Augusto
180 14.2. L'incoronazione di un ragazzino e il governo di Oreste
183 14.3. L'uccisione di Oreste e la detronizzazione di Romolo
186 XV. Odoacre e il secondo regno di Giulio Nepote
186 15.1. Biografia di un generale germanico
189 15.2. Il secondo regno di Nepote e il governo di Odoacre
193 15.3. La monetazione in nome di Zenone e di Nepote
196 15.4. L'attività di Giulio Nepote in Dalmazia
200 15.5. Le emissioni di Odoacre durante l'interregno di Zenone
203 15.6. Odoacre, rex gentium
209 Annesso. La monetazione del dominio di Soissons
218 Bibliografia