De terremotu

Testo latino a fronte

PREZZO : EUR 54,00€
CODICE: ISBN 8884504929 EAN 9788884504920
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: A cura di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : Il Ritorno dei Classici nell'Umanesimo, IV.8 - , 08
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
De terremotu
Testo latino a fronte
PREZZO : EUR 54,00€

CODICE :
ISBN 8884504929
EAN 9788884504920

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: A cura di:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
Il Ritorno dei Classici nell'Umanesimo, IV.8
, 08

ANNO:
2012

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
XVIII-250 pagine
Rilegato in tela con sovracoperta
cm 17,5 x 24,5 x 2
gr 675

NOTE:
Testo latino a fronte

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Il De terremotu di Giannozzo Manetti (1396-1459) possiede un interesse rilevante non solo sul piano della letteratura e della riflessione teorica umanistica, ma anche su quello più prettamente storico-scientifico. La scrittura manettiana nasce, infatti, come disamina del catastrofico sisma del dicembre 1456 che colpì il Regno di Napoli, durante la dominazione di Alfonso d'Aragona, e di cui Manetti fu testimone in prima persona. Si trattò di uno degli eventi sismici, storicamente noti, più gravi che abbia colpito la regione appenninica, avendo provocato la morte di oltre 30.000 persone. L'opera, divisa in tre libri, riporta nel primo le teorie elaborate da poeti, storici, teologi, astrologi e fisici circa la natura e le cause dei terremoti; nel secondo troviamo un elenco dei principali eventi sismici verificatisi in area mediterranea ed europea, a partire dalle origini fino al 1456; infine, nel terzo ed ultimo libro, si tramanda la registrazione dettagliata e minuziosa dei danni materiali e del numero dei morti registrati.

Seconda di copertina:
Il De terremotu di Giannozzo Manetti (1396-1459) completa il dittico delle opere storiche dell'umanista fiorentino pubblicate in questa collana, facendo seguito all'edizione critica della Historia Pistoriensis.
L'opera possiede un interesse rilevante non solo sul piano della letteratura e della riflessione teorica umanistica, ma anche su quello storico-scientifico, per la ricchezza di notizie utili alla ricostruzione di un evento dalle conseguenze rovinose. La scrittura manettiana nasce, infatti, come riflessione sul catastrofico sisma del dicembre 1456 che colpì il Regno di Napoli, durante la dominazione di Alfonso d'Aragona, e di cui Giannozzo fu testimone. Si trattò di uno degli eventi sismici, storicamente noti, più gravi che abbia colpito la regione appenninica, che coinvolse diverse faglie profonde e provocò la morte di oltre trentamila persone. Nei tre libri che compongono il trattato, Manetti ripercorre le teorie elaborate da poeti, storici, teologi, astrologi e fisici circa la natura e le cause dei terremoti e offre un elenco dei principali eventi tellurici, dalle origini al 1456, in area mediterranea ed europea, con la rilevazione dei danni materiali e del numero dei morti registrati in oltre centocinquanta città, borghi e piccoli centri del Regno aragonese: la puntuale registrazione di Manetti costituisce di fatto il catalogo sismico più antico sino a oggi noto per il mondo occidentale e, per tale motivo, documento storico di rilevanza straordinaria.
A lungo nei cataloghi storico-descrittivi il terremoto del 1456 è stato considerato come un evento apocalittico di dimensioni e veemenza straordinarie. La riscoperta e lo studio del De terremotu manettiano, testimonianza ufficiale del regno, nonché la più attendibile dell'evento, hanno consentito una rilettura accurata dei dati storici, depurati dalle distorsioni interpretative accumulatesi nel corso dei secoli, e hanno condotto ad un sostanziale ridimensionamento dell'area coinvolta, fermo restando il fatto che tale evento viene ancora oggi stimato come il terremoto che ha liberato la mggiore energia in Italia, al pari del terremoto di Messina del 1908.
L'edizione critica che qui si presenta è corredata di un'ampia Introduzione che illustra la genesi e la metodologia storiografica dell'opera, rivelando l'originale fusione che Manetti realizza tra conoscenze storico-geografiche e antiquarie, desunte dalla tradizione biblica, dalla produzione storiografica ed enciclopedica classica (Livio, Plinio, Eusebio) e dalla coeva trattatistica corografica di Biondo Flavio, con nozioni di scienze naturalistiche, ricavate in gran parte da Seneca e Aristotele. Una puntuale Nota al testo studia invece in modo integrale la tradizione manoscritta e definisce i rapporti tra i sette codici, ricostruendo nel dettaglio le dinamiche che sottendono al processo della restitutio textus. Corredano il testo critico apparati delle fonti, note di commento esegetico-illustrative e indici analitici, che permettono un riscontro più agevole di nomi, toponimi, documenti e fonti all'interno del volume.

Indice:
pag. IX Premessa
XI Abbreviazioni
XVII Sigle
INTRODUZIONE
3 1. Genesi dell'opera
15 2. Tra storiografia, corografia e scienza della natura
22 3. Non enim situm orbis terrarum ut chorographi scribimus
35 4. La biblioteca di Manetti: l'intellettuale nel suo scriptorium
53 Bibliografia
NOTA AL TESTO
59 1. La tradizione manoscritta
71 2. Classificazione dei testimoni
74 3. La famiglia a
78 4. La famiglia b
80 5. L'archetipo
81 6. Conclusioni
83 7. Criteri editoriali
DE TERREMOTU
89 Prefatio
92 Liber primus
135 Liber secundus
175 Liber tertius
INDICI
225 Indice onomastico
229 Indice toponomastico
237 Indice dei manoscritti e dei documenti d'archivio
239 Indice degli autori classici e medievali
241 Indice dei nomi


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