Commento dell'editore e quarta di copertina:
La vita di ogni uomo è segnata da limiti, male, fallimenti, che talora sembrano irrimediabili. Eppure la stessa disperazione è segno di un inestinguibile desiderio di potere ricominciare dopo ogni male commesso, dopo ogni fallimento, di essere rifatti puri e disposti «a salir a le stelle».
Il Purgatorio è la cantica del peccato e del perdono, dove la debolezza dell'uomo si apre - anche solo «per una lacrimuccia» - alla «bontà infinita» che «ha sì gran braccia, / che prende ciò che si rivolge a lei».
A distanza di dieci anni dal primo ciclo di conversazioni sulla Divina Commedia - Alla ricerca dell'io perduto, familiarmente noto come Dante per le massaie -, Franco Nembrini propone un nuovo ciclo di conversazioni, profondamente rinnovato, frutto di una continua rilettura dell'Opera, arricchita da nuovi studi e innumerevoli incontri.
Una lectura Dantis non accademica, ma un rapporto vivo fra il testo dantesco e l'esperienza drammatica della vita di ciascuno.
Indice:
pag. 5 Nota di lettura
7 Prologo. Il Purgatorio, cantica del presente
25 CANTO I. Libertà va cercando, ch'è sì cara
49 CANTO III. Ma la bontà infinita ha sì gran braccia
77 CANTO XVI. Lume v'è dato a bene e a malizia
105 INTERMEZZO. La croce nascosta nei numeri della Commedia
121 CANTO XXVII. Perch'io te sovra te corono e mitrio
145 CANTI XXX-XXXI. Pianger ti conven per altra spada