Dante e la questione della lingua di Adamo (De vulgari eloquentia, I 4-7; Paradiso, XXVI 124-38)


PREZZO : EUR 12,00€
CODICE: ISBN 888402692X EAN 9788884026927
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : Pubblicazioni del 'Centro Pio Rajna' - , 4
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Dante e la questione della lingua di Adamo (De vulgari eloquentia, I 4-7; Paradiso, XXVI 124-38)

PREZZO : EUR 12,00€

CODICE :
ISBN 888402692X
EAN 9788884026927

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
Pubblicazioni del 'Centro Pio Rajna'
, 4

ANNO:
2010

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
92 pagine
Brossura con alette
cm 16,5 x 24 x 0,7
gr 190

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Dante non smette mai di approfondire le questioni fondamentali della scrittura, gli episodi e le affermazioni della propria esistenza passata e di sperimentare soluzioni nuove. Massimiliano Corrado ripercorre in questo volume le tappe principali della riflessione critica di Dante sul tema della lingua di Adamo. Nel De vulgari eloquentia prima, nel canto XXVI del Paradiso poi – nell'arco di tempo che va dal 1304 al 1320 circa –, Dante ripensa e ripropone la questione della lingua originaria. La lingua di Adamo, creata da Dio, era perfetta e inalterabile, a differenza di tutte le altre lingue post-babeliche (destinate a mutare nello spazio e nel tempo). Vent'anni dopo, Dante incontra Adamo nel canto XXVI del Paradiso e ribalta la tesi dell'origine divina e dell'incorruttibilità della lingua primigenia: estende ad essa il principio della costituzionale mutevolezza dei linguaggi, dando così una legittimazione storica e linguistica dell'utilizzo del volgare anche nella Commedia.

Seconda di copertina:
Una delle espressioni più rilevanti della speculazione linguistica medievale applicata all'auctoritas biblica è costituita dalla riflessione di Dante sulla questione della lingua di Adamo; tema che egli affronta nei capitoli IV-VII del primo libro del De vulgari eloquentia per poi riprenderlo, con esplicita palinodia, nel canto XXVI del Paradiso. Nel presente volume sono indagate le tappe principali di questo percorso, che evidenzia la continua revisione critica di Dante sui contenuti e le forme della propria attività di scrittore e di letterato.
Il cap. I, attraverso una puntuale rassegna dei passi della Genesi (I-XI) relativi al linguaggio, focalizza i nodi teorici sui quali si è poi esercitata l'acribia dei commentatori patristici e scolastici, le cui analisi costituiscono i prolegomeni fondamentali per il pensiero dantesco sulla lingua di Adamo. Il cap. II è dedicato all'esame del testo di D.v.e., I 4-7, che affronta il problema dell'idioma primigenio confrontandosi direttamente con l'esegesi scritturale. La lingua adamitica, creata da Dio, viene identificata con l'ebraico, sacratum ydioma conservatosi a lungo inalterato (anche dopo il "dramma linguistico" di Babele) presso il popolo eletto, per poter essere la lingua gratiae adoperata da Cristo, il "nuovo Adamo". Questa visione teologico-provvidenziale è infine del tutto modificata da Dante nei vv. 124-38 di Par., XXVI, alla cui disamina è riservato il terzo e ultimo capitolo. In questo canto, dove il poeta-viator incontra il proprio "padre antico", al quale è significativamente affidata la retractatio, le due tesi affermate in precedenza (origine divina e incorruttibilità) subiscono una sostanziale rettifica, poiché Dante estende anche alla lingua originaria (creata autonomamente da Adamo: "l'idïoma ch'usai e che fei") il principio della costitutiva mutevolezza dei linguaggi, su cui aveva già riflettuto nel Convivio e nello stesso De vulgari eloquentia.
La nuova prospettiva dantesca comporta così il superamento del "fantasma babelico" della confusio linguarum e l'acquisizione della variabilità come principio essenziale di tutte le dinamiche linguistiche.

Indice:
pag. 9 Premessa
13 I. La tematica del linguaggio nella Genesi (I-XI) e nei commentari patristici e scolastici
15 1. "In principio era la Parola"
21 2. La lingua di Adamo
29 3. La Torre di Babele
34 II. La lingua di Adamo e il "fantasma babelico" (De vulgari eloquentia, I 4-7)
37 1. Il primiloquium adamitico
47 2. La forma locutionis di Adamo
57 3. La confusio linguarum babelica
65 III. Una visione naturalistica della storia del linguaggio umano (Paradiso, XXVI 124-38)
68 1. L'incontro con il "padre antico"
73 2. La nuova concezione dantesca della lingua di Adamo: "l'idïoma ch'usai e che fei"
80 3. Dante nuovo Adamo
Indici
85 Indice dei nomi.


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