Cola di Rienzo. Simboli e allegorie


PREZZO : EUR 20,00€
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DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Cola di Rienzo. Simboli e allegorie

PREZZO : EUR 20,00€

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COLLANA/SERIE:


ANNO:
2003

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
302 pagine
Brossura
cm 15 x 21 x 1,6
gr 405

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Se a distanza di secoli la vicenda di Cola di Rienzo ha potuto continuare ad agire, ciò è dovuto al fatto che l'episodio storico di cui il Tribuno fu protagonista è esso stesso denso di elementi mitici e simbolici.
Ora, il recente studio di Carmela Crescenti indaga per l'appunto la dimensione mitica e simbolica, oseremmo dire ierostorica, di tale vicenda.
L'autrice non è certamente una novizia in questo genere di indagini.
("Rinascita", 4 maggio 2003).
Nei libri che finora si sono occupati di questo personaggio, l'analisi storica non ha preso in considerazione gli elementi simbolici di cui Cola di Rienzo ha fatto largo uso; molti particolari legati alla vicenda del Tribuno sono stati omessi o riportati in modo fazioso. A Cola di Rienzo è stata attribuita una funzione puramente municipale, cioè ristretta alla città di Roma, mentre, se si guarda più a fondo, le sue aspettative erano in realtà universali.
(Intervista di Gianfranco De Turris all'Autrice, GR2 del 26 maggio 2003)

Quarta di copertina:
"Egli vagava tutto il giorno fra le terme gli archi i colonnati, lungo le mura di Aureliano, sotto gli acquedotti ormai aridi, nei deserti spiazzi ingombri di ruderi, disseppellendo le lapidi, liberando dalla crosta dei secoli le lettere incisie, raccozzando i frammenti sparsi, nudando i volti delle statue mascherati dall'edera, interpretando le istorie scolpite nei bassi rilievi, leggendo ad alta voce i nomi dei consoli e degli imperatori, evocando in quel cimitero formidabile i fantasmi augusti, mentre gli pareva udire a quando nel vento funebre gli urli della Lupa e i gridi dell'Aquila presaghi della seconda vita di Roma.
" […] Piombò giù di schianto la soma, senza motto né gemito. Allora gli si scagliarono sopra urlando i più feroci e tutto lo stamparono co' ferri, a gara lo crivellarono, le mani gli orecchi il naso le pudende gli mozzarono. Poi, presigli in un cappio corsoio i fùsoli delle gambe, lo trascinarono fino alle case dei Colonnesi in San Marcello. Quivi giunti lo appesero per i piedi a un poggetto, con gran festa e gazzarra lo lapidarono. Penzolava giù senza il teschio, ché quel poco lasciatogli dai ferri erasi logorato nel lungo strascino. […] Quivi rimase al pubblico ludibrio due dì e una notte, finché non ebbe appestato col gran fetore quel capo di strada. Per comandamento di Giugurta e di Sciarretta Colonna calato giù dal poggiolo, fu tratto al campo dell'Austa, al luogo del Mausoleo imperiale, e dato alla rabbia dei giudei sozzi che l'ardessero. Gli fecero costoro un rogo di cardi secchi, e in gran numero accorsero intòrnogli ad attizzare il fuoco che nutrito dall'adipe vampeggiava forte. I vènti ebbero la cenere, i secoli la memoria, gli uni e gli altri discordi. Così scomparve il Tribuno di Roma. E l'Urbe stette su' suoi colli sola co' suoi fati e co' suoi sepolcri.
Gabriele d'Annunzio, La vita di Cola di Rienzo

Indice:
pag. 9 Introduzione
25 Capitolo I. Cola di Rienzo notaro de la Cammora
33 Capitolo II. La "similitudine" del Campidoglio
67 Capitolo III. La "Lex de Imperio"
77 Capitolo IV. La "figura" di S. Angelo in Pescheria
103 Capitolo V. Il buono stato e gil avvenimenti successivi
115 Capitolo VI. Il Cavaliere dello Spirito Santo
147 Capitolo VII. La "fratellanza" d'Italia e l'incoronazione a Tribuno
173 Capitolo VIII. La battaglia di S. Lorenzo e la fine del Tribuno
205 Capitolo IX. Petrarca e Cola di Rienzo
263 Capitolo X. Il giudizio storico su Cola di Rienzo e la sua collocazione in ambito tradizionale
285 Cronologia
289 Bibliografia


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