Quarta di copertina:
Tra la fine del '300 e i primi decenni del '400, alla corte di Francia, Christine de Pizan, italiana di origine, raggiunge il successo non grazie alle armi della seduzione ma alla sua cultura, con opere di poesia e saggi che lei stessa si occupa di pubblicare e diffondere fra i lettori del tempo (nobili e aristocratici).
Quante anomalie già in queste scelte! Prima fra tutte l'essere donna e intellettuale in una società misogina, dominata saldamente dagli uomini, in un'epoca in cui le voci femminili si odono attraverso i discorsi degli uomini o, al massimo, come gridi isolati.
Scrittrice, curatrice, editrice delle sue opere, Christine non mira solo al successo personale, punta a fornire alle donne, grazie alla sua esperienza di vita, le armi con cui raggiungere la consapevolezza della loro dignità di persone: lo studio e la cultura. Accusata da alcuni di non averle incitate alla rivolta, dimostra di sapere che essa sarà l'inevitabile conseguenza di un lungo cammino di maturazione verso la conquista della libertà interiore, che coinvolga anche gli uomini alla ricerca di ciò che unisce e non di ciò che divide.

Sommario:
pag. 9 Prefazione di Tiziana Bartolini
13 Introduzione
25 Capitolo I
32 Capitolo II
43 Capitolo III
57 Capitolo IV
70 Bibliografia