Despota collerico e giustiziere implacabile, audace "signore della guerra" ma anche generosissimo nella beneficienza per sopire i sensi di colpa che lo tormentavano, Bernabò Visconti, Signore di Milano, è forse il più emblematico fra i principi del Trecento, secolo attraversato da carestie, pestilenze e guerre devastanti. In un'età in cui l'arbitrio del Signore regolava la vita sociale e i rapporti fra gli Stati, Bernabò visse quasi sempre sul campo di battaglia per difendere ed estendere la supremazia milanese contro nemici agguerriti: i Gonzaga e la Regina di Napoli, gli Scaligeri e i fiorentini e, soprattutto, i Papi, da cui venne più volte scomunicato.
Quarta di copertina:
"Messer Bernabò, signor di Milano, nei suoi tempi fu temuto più che ogni altro signore; e benchè fosse crudele, pure nella sua crudeltà aveva gran parte di giustizia"
Franco Sacchetti (1332-1400)
Indice:
7 Prologo: Bernabò e il suo doppio
11 I. Duplici nozze alla corte di Milano
21 II. La spada e la croce
30 III. Lo Stato spartito
41 IV. Lo scontro con la Lega
54 V. Senza esclusione di colpi
64 VI. Tra cronaca e novella
75 VII. Politica e matrimoni
85 VIII. Verso la Sede di Pietro
93 IX. Tutti contro i Visconti
98 X. Manovre di guerra
105 XI. Il volto della tirannia
118 XII. La Chiesa nella tempesta
126 XIII. Alla ricerca di nuovi equilibri
133 XIV. Un progetto federale
140 XV. Tempo di lutti
148 XVI. Da carnefice a vittima
161 XVII. Nel castello di Trezzo
167 XVIII. I Lamenti di Messer Bernabò
175 XIX. Bernabò Visconti nella novella
203 Bibliografia.