Berengario Primo

Re d'Italia senza regno e Imperatore senza impero
Romanzo storico

PREZZO : EUR 14,46€
CODICE: ISBN 8870152456 EAN 9788870152456
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : . Storia
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Berengario Primo
Re d'Italia senza regno e Imperatore senza impero Romanzo storico
PREZZO : EUR 14,46€

CODICE :
ISBN 8870152456
EAN 9788870152456

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
. Storia

ANNO:
1994

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
120 pagine
Brossura con alette
cm 15 x 21 x 0,5
gr 250

DESCRIZIONE:

Seconda di copertina:
Non è riassumibile nel breve spazio di due risvolti di copertina né la vita di Berengario nato forse nel 852 e morto nel 924, né il libro di Antonio Erba che descrive l'instabilità politica e dei costumi dell'ltalia in quel periodo molto confuso e travagliato, gremito di contese fra religiosi, papi, gran signori laici, pretendenti al trono e invasioni di stranieri, dal Nord gli Ungari e dal Sud i Saraceni. Se volessimo ridurre a una voce di dizionario enciclopedico la vita di Berengario potremmo ricorrere a quella della Treccani:
"Berengario I, re d'ltalia e imperatore. Duca e Marchese del Friuli (m. a Verona 924); nipote per parte di madre di Ludovico il Pio, dopo la detronizzazione di Carlo il Grosso, ottenne la corona del regno d'ltalia (888). Ma, sconfitto a Trebbia (889) da Guido di Spoleto, poté conservare solo la marca del Friuli, mentre il suo avversario veniva proclamato re e poi imperatore (891). Per la morte di Guido (894), poi di Arnolfo di Carinzia (899) proclamato re e imperatore nell'894, e infine di Lamberto figlio di Guido (898), riottenne per breve tempo il regno che difese contro Lodovico, re della bassa Borgogna, incoronato imperatore nel 901.
Solo nel 905 gli riuscì di eliminare l'avversario. Governò allora appoggiandosi soprattutto ai vescovi e ottenendo (915) da Papa Giovanni X la corona imperiale, tra continue lotte per l'opposizione dei grandi signori, che finirono per contrapporgli Rodolfo, re dell'alta Borgogna. Sconfitto (923) a Fiorenzuola, le vicende di Berengario da questo momento sono quanto mai oscure. Morì pugnalato da un vassallo, in una chiesa di Verona".
Ma già la nascita di Berengario, avvenuta in data per noi incerta, è rimandarci a un abisso di storia incerta: era infatti pronipote di Carlo Magno, dopo la cui morte era fallita per sempre la ricostruzione dell'impero. La morte precoce del fratello Unroch lo aveva favorito facendo passare in sue mani tutta l'eredità del padre Everardo, cui era stata assegnata dall'imperatore Ludovico il Pio. Ma a una fortuna - se fortuna può considerarsi la morte del fratello - subentra la sfortuna di assalire il palazzo vescovile di Vercelli, perché il Vescovo gli aveva offeso una nipote.
Tra offese, affronti, amicizie, finte amicizie, tradimenti, spionaggi, guerre aperte e subdole, papi che si alternano velocemente cambiano alleanze ed opinioni, così come d'altronde i gran signori laici, l'impressione che viene a noi di quei secoli oscuri dell'alto Medioevo è di grande confusione, di sospetto, di slealtà, di pugnalate, di veleni che non si sa da dove possano venire.
Dietro tutte quelle date da dizionario enciclopedico che abbiamo testé segnalato ci sono vicende ingarbugliate, che se non fossero orribili, sarebbero (e sono) per noi lettori contemporanei affascinanti: si tratta ovviamente di un fascino orrido, che ci allontana da quel mondo di cartapesta, dai vivaci colori, che ci mostrano i molti films sul Medioevo.
Merito di Antonio Erba, dopo moltissimi libri di ogni genere, da quelli di viaggio, a quelli di narrativa, alle biografie, e ad altri generi, è l'aver saputo cercare nelle antiche carte tutti questi oscuri intrighi che grondano di sangue; sangue dei religiosi e dei nobili sparso per il potere; mentre quello dei poveri, delle soldataglie non aveva alcun valore, come non fosse umano.
E tuttavia Berengario aveva rappresentato ancora una parvenza di ordine, di Stato, di legge unificante.
Scrive infatti Antonio Erba:
"Con l'assassinio di Berengario crollò il potere centrale, coinvolgendo nella sua caduta anche l'apparato amministrativo che lo sorreggeva, seppure ormai precariamente. Ciò, a favore delle forze locali che, generalmente, solo con la violenza e soprattutto con essa, andavano edificando nuove forme di gestione della cosa pubblica.
[…]
"Berengario non c'era più. Con lui scomparve l'ultimo imperatore uscito dalla classe dei grandi italici e la dignità sarebbe rimasta vacante per quasi un quarantennio, fino a quando Ottone di Sassonia non si sarebbe imposto, in ltalia, con la sua alta e incoercibile personalità.
"Si è già detto dell'anonimo poeta che scrisse di Berengario col poema "Gesta Berengarii", sottolineandone le virtù e tacendo i difetti. Quale dunque la vera verità su questo illustre personaggio dell'imperante più cupo Medioevo?...Sta il fatto che la sua fine simboleggiò il sopravvento delle forze disgregatrici del particolarismo postcarolingio sulla istituzione regia e imperiale".

Indice:
pag. 7 Prefazione
15 I Carolingi
22 Berengario I re d'Italia
30 Detronizzazioni e intronizzazioni
53 Le orde degli Ungari
77 Berengario imperatore
100 Regicidio.


ARGOMENTO: , ,
GENERE: , ,