Arnolfo di Cambio e lo "stil novo" del gotico italiano


PREZZO : EUR 56,00€
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AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
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EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : -
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Arnolfo di Cambio e lo "stil novo" del gotico italiano

PREZZO : EUR 56,00€

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AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
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COLLANA/SERIE:



ANNO:
1969

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
251 pagine
34 ill. b/n nel testo e 252 tavole in b/n fuori testo
cm 17,5 x 24,5 x 2,2
gr 855

DESCRIZIONE:

Note di copertina:
Conoscere meglio Arnolfo di Cambio scultore e architetto significa anche illuminare una tappa decisiva nella storia dello "stil novo" toscano e italiano; mentre indagare nelle vicende di quest'ultimo - sia nelle sue origini e sviluppi sia nei suoi stretti rapporti capillari e continui con il gotico europeo - vale a ritrovare, di conseguenza, ben diversamente chiarita e coerente anche la personalità e l'opera del grande artista fiorentino.
Arnolfo e lo "stil novo" del gotico italiano, dunque: Arnolfo chiarito, nelle apparenti contraddizioni e disparità di interessi e gusti, dal suo trovarsi alla radice, e quale consapevole protagonista, di un momento di radicale trapasso - decisivo anche per la più vasta storia del gotico europeo - tra l'incipiente accademia "doktrinären" e l'irrompere improvviso, carico d'energie intatte, d'un'età nuova, età di sintesi, espresse in "segni" simbolici di valore significante, ed età di aderenza appassionata, immediata a ciò che "amore spira". E lo "stil novo", la sua esistenza e i suoi caratteri e i suoi modi rilevati in forma concreta - anche se in veduta necessariamente parziale -attraverso Arnolfo, le sue contraddizioni e l'unità costante di tema fondamentale che le regge ed illumina.
Non si tratta dunque in alcun modo - in un terreno tanto incerto - di tracciare una monografia, sempre per sua natura tendente alla definizione e al quadro d'assieme riassuntivo, per quanto problematica possa essere. Sì tratta piuttosto di avanzare una proposta e di discuterne la utilità per una rilettura di Arnolfo e del suo posto nella storia del gotico italiano ed europeo.
Si è preso qui in considerazione Arnolfo partenzo anzitutto dalla sua qualità di architetto, filo conduttore che permette di cogliere, di passo in passo, l'unità personale dell'arte arnolfiana.
Anche così, in realtà, non è stato possibile, non tenere presente tutto il quadro della sua opera che fu (occorre ribadirlo con sempre maggiore insistenza) nello stesso tempo opera di scultore e di architetto. E anzi, i caratteri di quest'ultimo non possono venire compresi a pieno se non partendo dalle opere di scultura, le sole documentate, che siano tuttora esistenti. Ma così come non è possibile non riconoscere, ad esempio, in Michelangelo una prevalenza costante dello scultore in ogni momento della sua produzione (anche pittorica, architettonica, letteraria), allo stesso modo è possibile affermare in Arnolfo la prevalenza dell'architetto, anche dove si tratta di lavoro di scultore o addirittura di mosaicista.
Resta comunque indubbio che si tratta di ricerche dominate da una problematica di schietta sostanza architettonica, così che ne risulta confermata l'utilità di uno studio che veda in Arnolfo in primo luogo l'architetto e attraverso questa sua qualità tenti una lettura unitaria, così della sua vasta produzìone architettonica e plastica, come di tutto l'arco del suo sviluppo, spirituale e artistico.

Indice:
pag. 7 Introduzione
Parte I - Le opere documentate
23 Cap. I. Il monumento De Bray
57 Cap. II. Il ciborio di San Paolo
65 Cap. III. 1293/1296: dal ciborio di S. Cecilia al Sacello di S. Bonifacio IV
103 Cap. IV. S. Maria del Fiore
Parte II - Problemi arnolfiani
147 Cap. I. Problemi attributivi tra il 1267 e il 1282/1285
171 Cap. II. Problemi attributivi tra il 1282 e il 1295: la chiesa della Badia a Firenze e il Presepe di S. Maria Maggiore a Roma
191 Cap. III. Problemi attributivi degli ultimi decenni: S. Croce e il Duomo di Orvieto
Tavole
227 Bibliografia citata nel testo
239 Indice delle figure nel testo
241 Indice dei luoghi
245 Indice delle tavole.


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