«Antiphonarium letaniarum»

Processionale ambrosiano del 1492
Milano, Biblioteca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Manoscritto UC MS 5

PREZZO : EUR 200,00€
CODICE: ISBN 8870965392 EAN 9788870965391
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: ,
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , 1
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
«Antiphonarium letaniarum»
Processionale ambrosiano del 1492 Milano, Biblioteca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Manoscritto UC MS 5
PREZZO : EUR 200,00€

CODICE :
ISBN 8870965392
EAN 9788870965391

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: ,

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 1

ANNO:
2008

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
XXXII + 150 pagine
Rilegato
cm 21 x 29

NOTE:
Riproduzione in facsimile

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:

La Biblioteca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano il 13 maggio 1970 ha avuto in dono dai Padri Oblati di Rho un processionale che ha ricevuto la segnatura UC MS 5. Quando era ancora proprietà del Collegio degli Oblati, il codice era stato oggetto di una breve segnalazione mentre nel 1973 è stato pubblicato uno studio approfondito. L'Antiphonarium letaniarum contiene le sole antifone delle rogazioni secondo il rito milanese, una complessa azione liturgica itinerante che si celebrava il lunedì, martedì e mercoledì dopo l'Ascensione, cioè all'inizio della settimana che precede la Pentecoste. La liturgia prevedeva il canto di antifone durante l'itinerario processionale cui partecipava clero e popolo. Nel momento di entrare in una chiesa s'intonava una sallenda, si dicevano le litanie dei santi propri di quella chiesa, una preghiera colletta. Seguiva una lettura con il canto di un responsorio. Infine si proclamava una pericope evangelica e si riprendeva di nuovo il cammino verso la chiesa successiva. La processione toccava nei tre giorni oltre trenta chiese dal momento che l'itinerario penitenziale prevedeva la visita di 13 chiese il primo giorno e nei due successivi di 11 e 12 (o 14) chiese.
L'antifonario delle litanie è stato scritto nel 1492 da Antonio de Lampugnano su commissione di un canonico di S. Maria della Scala, Cristoforo de Camponibus. Quest'ultimo ha provveduto a inserire la musica secondo i canoni grafici della notazione gotica lombarda utilizzata esclusivamente per i libri liturgici ambrosiani. Il processionale è un manufatto librario secondo la tipologia del codice; cosa rilevante perché a Milano in varie situazioni, tra cui proprio nelle litanie triduane, si usavano dei rotoli liturgici.
Il codice presenta carte I-IV (cartacee), 70 (numerate 1-67 con 55 bis, 74, I'), misura mm 233 x 175 (170 x 125/115). Fogli di guardia: un bifoglio anteriore (cc. I, IV) e uno posteriore (Cc. 74, I') rigati secondo il sistema utilizzato per le carte del corpo centrale codice. La composizione del manoscritto risulta essere la seguente:
c. I: bianco
bifoglio cartaceo con indice (IIv, IIIrv) di ciascun giorno su una singola pagina (sec. XVIII?)
c. IV: recto in bianco, sul verso inserita l'invocazione Domine miserere con notazione quadrata cc. 1r-55v [c. 55 bis non numerato]
cc. 56r-66r [colophon CC. 65v-66r]
cc. 66v-67v aggiunte 3 antifone in notazione quadrata (mano I)
c. 74rv: aggiunta 1 sallenda in notazione quadrata (mano II)
c. I': bianca
Sul dorso sono visibili tre nervi di cui uno solo integro (quello superiore)
Il corpo centrale del codice è composto da 8 fascicoli (quaternioni) che presentano sul verso dell'ultima carta in posizione centrale nel margine inferiore il richiamo (prima sillaba o parola del testo che si trova sulla carta successiva, inscritta tra quattro punti in alto, in basso e ai lati): 1-8,9-16,17-24, 25-32, 33-40, 41-48, 49-55bis, 56-63. Segue binione composto dalle cc. 64-67. Sei carte sono cadute prima della carta numerata 74.
Nelle poche pagine in cui c'è solo il testo letterario, questo è scritto su 15 linee per pagina. Ogni pagina presenta 5 sistemi con testo e notazione gotica lombarda. Il rigo musicale è costituito da linee colorate (rossa per il fa, gialla per il do) e a secco (nere nelle aggiunte alle cc. 64v-65v e 74). È presente il si bemolle. L'indicazione di differentiae si trova nella sola c. 74V. Le iniziali si alternano in rosso e blu con filetti e ornamentazioni lobate.
Un'unica miniatura istoriata all'inizio del I giorno delle litanie presenta s. Ambrogio (c. 3r C [onvertimini]), seduto, con mitra, pallio e sopraomerale. Nella destra tiene la disciplina, nella sinistra un libro aperto con il pastorale appoggiato al corpo. Due miniature con motivi floreali e oro segnano l'inizio del II e del III giorno delle litanie: C(onvertamur: 22V) e C(on­vertere: 38r).
Nonostante la perdita di alcune carte nella parte finale e lo stato mediocre delle coperte, lo stato generale di conservazione del codice è buono. Oltre alle addizioni posteriori già segnalate, va osservato che il testo musicale delle antifone ha subito vari interventi. Il fa diesis (Cc. 31r/3 e 65v/S) è un'integrazione posteriore, così come la trasformazione del b in be­quadro nel primo caso per mantenere inalterata la formula melodica (fa/si bemolle, fa die­sis/si naturale). Non mancano altri interventi come l'aggiunta di alcuni bemolli, la trasformazione di un bemolle in un bequadro (c. 48v/2), la rasura di singole note (come il sol iniziale del gruppo bisonico ascendente sol la su publicanum a c. 33V/2; cfr. anche la correzio­ne alla linea 4 su domine) o l'aggiunta di note (il re su et sempre a c. 33v/3).
L'indice topografico del processionale conferma il carattere locale del repertorio dei canti delle rogazioni. La maggior parte di essi è tramandata nei soli libri di rito ambrosiano. Alcune melodie sono presenti in varie Chiese dell'Italia settentrionale; poche sono le antifone in comune con la tradizione romana e, forse, derivate da essa. Rispetto alle altre fonti musicali ambrosiane il processionale del 1492 rivela alcune caratteristiche che po­tranno essere approfondite anche grazie alla sua riproduzione. Ad esempio, si nota spesso il raddoppiamento di singole note; alcune volte la fisionomia modale è meglio caratterizzata con l'aggiunta di una nota fondamentale, come nel caso dell'intonazione rela invece del più diffuso la.


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