Commento dell'editore:

Uno dei maggiori storici italiani del Medioevo si domanda quali pericoli nascondano l’uso e l’abuso politico del passato. Rimeditando le battaglie culturali di almeno tre generazioni e misurando il ruolo di grandi maestri, Sergi, studioso attento al presente, attraversa strade, ambienti, popoli e comportamenti dell’età di mezzo e individua i tre caratteri del Medioevo più ovvio: il feudalesimo, la ‘chiusura’, il modo di comunicarlo buio o magico. Nelle Conclusioni, un giornalista, due storici e un esperto di didattica ne discutono con l’autore, diventato qui un vero ‘professionista della smentita’. Contro le molte banalità strumentali di scuola, giornalismo e politica l’unica soluzione, disperata e utopica, è forse rinunciare all’uso della storia.

Indice:
Introduzione
Parte prima: Fra insegnamento e rappresentazione
Capitolo primo. I pericoli dell´esperienza e la storia come antidoto
Capitolo secondo. Interpretazione, precomprensione e valori nell´analisi storica
Capitolo terzo. La stagione dei seminari: i lasciti culturali
Capitolo quarto. Il policentrismo mobile del caleidoscopio medievale: la rappresentabilità in un Museo dell´Europa
Capitolo quinto. La nebulosa precontemporanea degli operatori culturali
Capitolo sesto. Uso e abuso della storia: un esempio politico
Parte seconda: Più signori che feudatari
Capitolo primo. La storia politica si affranca dalla storia degli avvenimenti
Capitolo secondo. Un impero sperimentale nel medioevo dei localismi
Capitolo terzo. Feudalesimo da circoscrivere
Capitolo quarto. La transizione vista dal basso: fra medioevo e antico regime
Capitolo quinto. Troppo feudo: la storia del diritto e Carlo Guido Mor
Capitolo sesto. Troppo poco feudo: i ‘mutazionisti´ Poly e Bournazel
Parte terza: Medioevo senza chiusure
Capitolo primo. Aperture etniche: l´integrazione frenata fra Goti e Latini
Capitolo secondo. Aperture e chiusure: regioni alpine e problemi di metodo
Capitolo terzo. Strumenti dell´apertura: strade e Alpi
Capitolo quarto. Mobilità per fede, per guerra e per denaro: la via Francigena
Capitolo quinto. Contro il determinismo stradale: esiti diversi di due rami della Via Francigena
Capitolo sesto. Comunità medievali fluide, fra coscienza e provvisorietà
Parte quarta: Nel laboratorio dei medievisti
Capitolo primo. Verso la scuola medievistica di Torino
Capitolo secondo. La Deputazione subalpina e il dialogo difficile con la storiografia locale
Capitolo terzo. Giovanni Tabacco e la reinterpretazione dei poteri medievali
Capitolo quarto. Arsenio Frugoni, antesignano di metodo
Capitolo quinto. Gustavo Vinay e l´ascendente di un maestro involontario
Capitolo sesto. Georges Duby, il percorso agrario verso la definizione della signoria
Capitolo settimo. Vito Fumagalli, lo sguardo territoriale sul tema del potere
Capitolo ottavo. Friedrich Prinz e i chierici in armi
Parte quinta: Tre dialoghi per una conclusione
Capitolo primo. Il vero e il falso nella storia, con Beniamino Placido
Capitolo secondo. Il mestiere di medievista e le resistenze degli stereotipi, con Salvatore Nascarella e José Enrique Ruiz-Domènec
Capitolo terzo. La comunicazione della storia nello spazio culturale, con Charles Heimberg
Postfazione
Cinque poesie di Massimo Oldoni
Bibliografia
Nota editoriale.