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Commento dell'editore e seconda di copertina:
Fine del XV secolo. L'Italia è divisa tra signorie, territori della Chiesa, repubbliche marinare, zone d'influenza di potenti e aggressivi vicini quali la Francia e la Spagna. Uno scacchiere dove insieme alle arti e alla poesia si coltivano l'intrigo e il tradimento. Al centro di tutto c'è la famiglia Borgia: Rodrigo, salito al soglio pontificio con il nome di Alessandro VI, Cesare, cardinale con ambizioni politiche, e Lucrezia, ambigua seduttrice.
Sancia d'Aragona, erede del regno di Napoli, viene data in sposa a Goffredo Borgia, uno dei figli illegittimi del papa. Un matrimonio politico, di convenienza, che proietterà una giovane d'animo gentile, alla ricerca dell'amore, in un mondo di invidie e lussuria. Sancia dovrà scoprire a sue spese di aver ereditato dal nonno Ferrante un carattere combattivo, necessario per la sopravvivenza sua e di coloro che ama, tra i quali il fratello minore Alfonso, promesso sposo proprio a Lucrezia. Per potersi sottrarre alla trama di inganni e tradimenti, Sancia non può fare affidamento su nessuno se non sul suo stiletto e sulla cantarella, il mitico veleno dei Borgia...
Quarta di copertina:
"«Canterella», la chiamano: un'erba da cui si ricava un veleno in polvere così letale che ne basta un pizzico per uccidere un uomo, per annientarlo in pochi giorni... Da genitori generosi quali erano, Rodrigo e Vannozza condivisero la ricetta con la loro progenie, o quanto meno con la loro dolcissima figlia, Lucrezia. Chi meglio di lei poteva calmare la diffidenza e trasformarla in imprudenza, con quel sorriso pudico e quella voce gentile? Chi poteva assassinare e tradire meglio di lei, che era considerata la più innocente di Roma?"
"Il fascino più torbido dell'Italia rinascimentale nella suspense di un grande romanzo."
Usa Today