Commento dell'editore:
Personaggio enigmatico per la letteratura e il melodramma ottocentesco, accusato di ambizioni signorili e di nepotismo, alla luce di un'articolata e documentata indagine storica Simon Boccanegra appare invece un uomo nuovo, di rottura, espressione del ceto mercantile-imprenditoriale, protagonista di una rivoluzione socio-istituzionale che sfocia nella creazione del dogato a vita. Le vicende biografiche e le scelte del primo doge si intrecciano e si confondono con quelle di Genova a metà del Trecento quando, dopo aspri contrasti e tensioni interne, la città deve confrontarsi con la mutata situazione geopolitica del Mediterraneo, con la spietata concorrenza di catalani e veneziani, con le mire viscontee per raggiungere l'agognato sbocco al mare, con le tendenze autonomistiche in atto all'interno del Dominio. Tutti questi problemi vengono affrontati con risolutezza e con spregiudicatezza dal Boccanegra e dal nuovo ceto di potere, da quell'aristocrazia del danaro formatasi attraverso collusioni di natura economica e aggregazioni familiari tra esponenti del vecchio e dal nuovo ceto dirigente che gestisce i destini di Genova verso il secolo d'oro dei genovesi. Simon Boccanegra e Genova: una breve esperienza di governo, un'eredità duratura, giocata con quel rapporto dinamico tra individuo e Repubblica che costituisce il carattere di fondo più originale della storia genovese.