BUONE CONDIZIONI
Seconda di copertina:
Nella grande esposizione che si tenne a Bruges nel 1902 e impose all'attenzione della critica e del pubblico internazionale la pittura dei "primitivi" fiamminghi, a Hans Memling fu concesso l'onore della sala più importante, ricca di una quarantina di opere sistemate attorno al suo capolavoro più noto, il Reliquiario di sant'Orsola, posto in una teca su di un piedistallo al centro dell'ambiente. Come spesso capita, l'apice del successo precedette di poco l'inizio della sfortuna critica dell'artista. Così, mentre la generazione espressionista cercava nelle antiche xilografie e nelle esasperazioni della scuola danubiana del Cinquecento le radici di una nuova arte, il pittore nel quale i giovani romantici avevano riconosciuto il primo manifestarsi dello spirito tedesco e i Preraffaelliti e i Vittoriani inglesi l'espressione più sincera dell'artista cristiano, cominciò a essere considerato eccessivamente sentimentale e accademico.
(Dal saggio di Marcello Toffanello)
Quarta di copertina:
Vi sono artisti che danno l'impressione di essere arrivati sulla terra proprio nel luogo e nel momento a essi congeniali; difatti il mondo fa subito loro festa, sente che non gli riserveranno né turbamenti né offese. Ecco la città fiamminga di Bruges nella seconda metà del secolo XV e Memling: una perfetta alleanza, una pacata complicità, il pittore tacitamente promosso a fornitore ufficiale di immagini e visioni, tanto che non ci riesce di guardare i suoi quadri, sparsi nelle pinacoteche del mondo, senza pensare ai verdi e quieti canali di Bruges, ai ricchi mercanti o banchieri che gli commissionavano le tavole e alle tranquille beghine che vi pregavano davanti.
(Dalla Presentazione di Maria Corti)
Sommario:
pag. 7 Maria Corti, La dolce superficie del reale
21 La vita e l'arte, Marcello Toffanello
71 I capolavori, Marcello Toffanello
Apparati
174 Tavola cronologica
176 Collocazione geografica delle opere
180 Breve antologia critica
189 Consigli bibliografici