Commento dell'editore:
La vita di Cola di Rienzo, nei progetti dell'autore primo capitolo di una serie di Vite di uomini oscuri mai realizzata, fu pubblicata tra il 1905 e il 1906 sulla rivista "il Rinascimento" e poi in volume, con un Proemio più ampio, una sorta di libera digressione memoriale, nel 1913. Benché poco apprezzata dalla critica, segna una tappa importante nella carriera intellettuale del poeta: è una prova del suo utopico programma linguistico, un segno dell'intuitivo talento di un lettore-scrittore e delle sue singolari capacità di sperimentazione stilistica. Nel concepirla e nello scriverla, infatti, d'Annunzio sembra avere come scopo, più che narrare la vita del tribuno, quello di provare nuove forme espressive che in qualche modo superino i fasti linguistici delle sue ultime opere in prosa, specialmente Le vergini delle rocce e Il fuoco.